26/05/11

Far ripartire il Paese con moneta sovrana (a credito)


Il mondo occidentale è in tilt a causa dell’errato modello economico progettato sulla finanza e non sull’economia reale. I tre strumenti di misura della ricchezza: PIL, petrolio ed espansione monetaria sono obsoleti. Dal 1971 la moneta è creata dal nulla e dal 1981 il Governo italiano da avviato un processo amministrativo immorale finito col cedere la sovranità monetaria ad enti terzi che non hanno interessi pubblici, ma solo quello di massimizzare profitti tramite strumenti finanziari, cioè un mondo virtuale che opprime i popoli e cancella i diritti umani.

Chiunque progetti e costruisca sa bene che l’economia italiana è ferma poiché le banche non “danno credito” (cioè prestano soldi – interessi –usura) su criteri meritocratici e trasparenti ma solo alle imprese amiche del sistema immorale, le solite SpA monopoliste e alle imprese “amiche degli amici”.

Dal numero di “Edilizia e Territorio” de Ilsole24ore, 18-30 aprile 2011 si leggono questi titoli: “La crisi delle piccole imprese, schizza la domanda per accedere alle garanzia statale”; “Sul Fondo l’assalto dei piccoli”; “Per l’edilizia richieste quintuplicate – la procedura si avvia in banca”. (di Flavia Landolfi) I dati forniti dal Comitato di gestione sul settore dell’edilizia parlano chiaro e registrano un aumento di cinque volte dei finanziamenti richiesti tra il 2008 e il 2009 confermati anche proporzionalmente dagli importi accolti dal Comitato di gestione del Fondo. Tra il 2009 e il 2010 il trend continua a salire: 559 milioni nel 2009 contro 640 milioni garantiti nel 2010.

Come avrete capito c’è una crescente domanda del prestito, quindi aumento del debito privato, per rispondere alla domanda di costruire, ristrutturare. Il ruolo delle banche è determinante, com’è ovvio che sia per il servizio del credito-prestito. Come nel settore dell’edilizia così per il settore dei servizi immateriali pubblici, come i servizi sociali, l’educazione e salute pubblica, lo Stato deve tornare ad emettere moneta pubblica, della Repubblica italiana, per sostenere i diritti umani. Tutto ciò non è opinabile ma la banale applicazione della Costituzione italiana violata dall’antidemocratico Trattato di Lisbona.

La soluzione ai “problemi” è banale stampare la lira della Repubblica italiana poiché non crea debito pubblico, in quanto non esiste prestito. L’attuale moneta debito, euro, viene stampata senza alcun equivalente controvalore e questo determina un aspetto giuridico ed etico determinante, la modalità di creazione dell’euro, come il dollaro è la stessa dei falsari o degli imbroglioni poiché ruba valore agli esseri umani che lavorano tutti i giorni mentre i banchieri caricano il prestito persino di interessi illegittimi. L’attuale sistema bancario è contro i diritti umani e dei lavoratori e sta usurpando i beni comuni.

New Economic Foundation: “Il sistema bancario non è più al servizio dei bisogni delle persone, o dell’economia produttiva. Sta distruggendo le risorse naturali che ci affidiamo, e le risorse sociali che danno senso alla nostra vita e ci permettono di rispondere attivamente e adeguatamente alle nuove sfide in un mondo che cambia.
Se non cambia il sistema bancario, l’economia crollerà anche, con maggiori danni ambientali e sociali che ciò comporta.”

E’ sufficiente introdurre una legge che modifichi il sistema del credito dando potere di emettere allo Stato e avviare una contabilità parallela per gli Enti locali e il Governo. E’ sufficiente introdurre la lira con valore identico all’euro senza convertirla. Un caffè 0,70 = 0,70 lire; un euro = una lira. Possiamo retribuire tutti gli stipendi pubblici con la lira (zero debito pubblico) e lasciare l’euro come valuta per scambi internazionali. Possiamo finanziare tutti i diritti umani con la lira (moneta credito). Unendo la moneta credito coi nuovi indicatori della crescita (Bes) potremmo far cresce l’economia reale e far scomparire la povertà poiché viene creata proprio dagli attuali indicatori (PIL, petrolio e moneta debito).

Dunque, esiste un mondo equo per misurare la reale ricchezza, crescita spirituale e materiale degli esseri umani con indicatori rispettosi delle leggi della natura. Esistono idee creative e innovative per cambiare paradigma culturale e migliorare la qualità della vita di tutti. E’ “sufficiente” cancellare l’avarizia dalle leggi e introdurre l’etica nella politica.

Nell’edilizia è sufficiente ribaltare i valori, un esempio banale: oggi, un terreno agricolo può valere 1 e un terreno edificabile può valere 5; una ristrutturazione può valere 1 e una costruzione ex-novo può valere 5. Ribaltiamo i valori ed avremo ridotto il consumo dei suoli agricoli con un maggiore risparmio energetico dell’ambiente costruito. Tutto questo può essere incentivato con una moneta credito.

Articolo 47 Costituzione italiana. Ricordiamoci che: Armando Lamberti, docente di diritto costituzionale Università di Salerno: “[...] La Repubblica infatti deve incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme, e disciplinare e controllare con provvedimenti legislativi l’esercizio del credito, favorendo attraverso il risparmio l’accesso alla proprietà privata dell’abitazione, alla proprietà terriera da coltivare e all’acquisto delle azioni dei grandi complessi produttivi del Paese. Si tratta di una norma ispirata ai principi della cosiddetta “democrazia economica”. La Costituzione, si preoccupa, cioè di difendere i piccoli risparmiatori, in una società in cui il valore della moneta, l’andamento dei titoli in borsa ed il mercato mobiliare sono condizionati da fattori che loro non possono controllare.[...]“

Ed anche che: “[...] lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria [...]“ (Suprema Corte di Cassazione SS.UU civili, sentenza 21 luglio 2006 con n. 16751).

Applicando la Costituzione i cittadini potranno riappropriarsi delle società che gestiscono i beni comuni e non tramite SpA ma tramite società che reinvestono gli utili sul territorio. I cittadini possono diventare proprietari e gestori delle aziende locali e nazionali in tutti i ruoli strategici: telecomunicazione, media, acqua, rifiuti, energia e mobilità.

Si tratta di passare dalle privatizzazioni fatte usurpare i diritti dei cittadini all’azionariato diffuso per applicare la democrazia economica, cancellando gli strumenti immorali del diritto societario, cancellando le scatole cinesi, i patti di sindacato etc.

E’ sufficiente incriminare il sistema delle società off-share, delle fondazioni politiche finanziate dalla BCE e dei paradisi fiscali, spezzare il legame dipendenti eletti-banchieri.

Quindi, con una serie di proposte possiamo ripristinare la legalità e consentire ai cittadini di partecipare direttamente ai mezzi di controllo del Paese: la sovranità appartiene al popolo, solo che non lo sa!

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