23/05/11

Il futuro della televisione

L'ultima parola claudio messora giulia cazzaniga


Ogni tanto mi invitano all'anteprima web dell'Ultima Parola di Gianluigi Paragone. Un'esperimento interessante con il quale Paragone, a Rai Due, cerca di coinvolgere la rete e alcuni dei suoi esponenti a rotazione. Uno si aspetta di incontrare giovani opinionisti, dove la parola chiave è "giovani". Giovane dovrebbe essere sinonimo di nuovo, ma anche no.


Nella seconda parte del mio intervento mi sono confrontato con due giovani politologi. Mi sembrava di sentire parlare Berlusconi e Bossi. "Non si può lasciare Milano in mano ai comunisti". "Pisapia vuole le zingaropoli". "La sinistra dei centri sociali vuole riempire la città di moschee". Verso la fine, lo ammetto, lo sconforto mi ha assalito, soprattutto quando mio malgrado mi sono trovato, nel 2011, a cercare di spiegare che se i musulmani pregano per strada, a maggior ragione forse se gli costruisci una moschea lasceranno liberi i marciapiedi, e mi sono sentito rispondere "che preghino in casa loro". Inutile chiamare in soccorso alla discussione concetti come "libertà di culto", garantiti costituzionalmente, o ricordare che gli zingari puoi toglierli dai campi abusivi ma non puoi cacciarli perché sono una minoranza protetta a livello europeo da un apposita normativa, e che dunque tutto il resto è pura e semplice demagogia. Proprio quella che i milanesi, con il voto del 15 e 16 maggio, hanno chiaramente fatto capire di non tollerare più.

La cosa più sconfortante è rendersi conto che nonostante nuove generazioni di cosiddetti opinionisti crescano, le modalità di confronto restano sempre le stesse. E' come se, anziché tentare di costruire un modello nuovo di discussione, basato sui contenuti e sul rispetto delle idee altrui, nel tentativo di esportarlo gradatamente verso il palcoscenico dei talk-show serali, in realtà si facesse a gara per scimmiottare i "grandi" e guadagnarsi così le stellette per passare di grado ed essere invitati all'edizione serale.

Vi invito seriamente a guardare ed ascoltare l'intervento fino alla fine, perlomeno dal minuto 29 dove mi viene gentilmente data la parola, e a fare attenzione a quello che sono stati in grado di sostenere, specialmente in conclusione, dove per fortuna Giulia Cazzaniga ha pensato che fosse giunta l'ora di chiudere la diretta. Sentitevi liberi di commentare sotto al video, sul canale Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=AZhnze9e4bc

 E' una mia impressione, o se queste sono le nuove leve, il futuro della televisione non promette nulla di buono?

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