04/06/11

La fine della Panzanella? Cetrioli mannari ed altri disastri


Intanto, ve lo dico subito, in fatto di panzanella sono un eretico.

Avendo un fiero sospetto, atavicamente presente, nei confronti delle cucurbitacee e loro parentado, fino al terzo grado di parentela, ho sempre detestato, neanche tanto cordialmente, i CETRIOLI.

Tale mio sentimento, è poi nel tempo cresciuto, fortificandosi attraverso giovanili, memorabili quanto rovinose ciucche non solo tosche, ma anche croate e greche, in cui il dannato vegetale era cospiquamente presente in qualche simpatico ed estivo piatto, salsina, contorno, inopinatamente assunti in non modica quantità, sempre in stretta associazione con tipi alcolici locali, dalle più diverse gradazioni.

Insomma: mi dite cetriolo ed io, IMMEDIATAMENTE lo associo a lenti, laboriosi, travagliatissimi, dolorosi, emetici, ritorni a stati metabolici piu' o meno ordinari.

INDI, per quanto la ricetta tipica/orignale della Panzanella imponga una cospicua presenza dell'insulso vegetale, ho sempre combattuto per una sostituzione di filiera corta, rispettosa delle verdure autoctone, delle tradizioni greco/romane, senza trascurare il portato, forse cirenaico, forse dall'asia minore della culutura etrusca...vabbe'. Insomma: che esso ortaggio si appresti ad essere bandito dal civil consesso delle umane genti è una notizia che non solo non mi addolora ma anzi mi riempie di una certa qual maligna e vendicativa gioa.

Purtuttavia, la sua subitanea scomparsa ha gettato nella costernazione le volenterose massaie fiorentine, gli operosi ristoratori del quartierino di S. Croce, stupoli e stuoli di amici, amiche/fidanzate/parenti vari che, piuttosto che farsi somministrare una panzanella priva dell'amato quanto bislungo bene, magari (ORRORE!!) sostituito da zucchine fresche di mercatino, tagliate fini fini preferirebbero la somministrazione di un test Invalsi.


Sarà forse la fine della Panzanella?

Per chi non lo sapesse è un piatto povero, anzi: poverissimo: anzi, residuale/esiziale, essendo basato su pane (toscano!!) bagnato e strizzato, qualche pomodoro, qualche foglia di basilico, QUALCHE CETRIOLO a fettine olio sale e pepe ( qualcuno ci mette il limone, qualcuno l'aceto, qualcuno contesta apoditticamente la presenza di tali acide presenze).

Togliere il cetriolo è grave, oibò, gravissimo, terribile.

Toglierlo solo per una misteriosa mutazione di un solitamente innocuo batterio che abita il nostro intestino in numeri innumeri è folle.

Anche perchè molto semplicemente, una soluzione all'espandersi della epidemia esiste: basta NON acquistare da grande distribuzione, ma coltivarseli da se, i proprio zucchini. Alla peggio rivolgersi ai coltivatori diretti che portano il proprio prodotto direttamente sul mercato, tenendo magari d'occhio l'allargarsi dell'infestazione.

In ogni caso, si capisce già ora: sarà una caccia alle streghe ( anche per distrarsi dalle cose seire, uh uh). Continuando l'invasione dei batteri ninja mutanti, non solo verranno proibiti i cetrioli ma, MOLTO presto, TUTTI i prodotti che hanno metodi di coltivazione simili subiranno analoghe pesanti limitazioni.

In quattro e quattr'otto una insalata potrebbe diventare un prodotto di lusso.

Sempre in quattro e quattr'otto, se lasceremo fare, senza raziocinio, alle strutture sanitarie, queste vieteranno la vendita sul territorio di quasi tutte le categorie di ortaggi, indipendentemente da qualunque considerazione.

Sara la fine DEFINITIVA della microagricoltura ed il trionfo delle colture artificiali, idroponiche, sintetiche. E, OVVIAMENTE, non servirà a nulla, perche' gli escherichia sono OVUNQUE.

Sono nostri coabitanti da SEMPRE, sono loro che ci permettono di digerire ed assimilare molti prodotti e, in sostanza, dove ci sono uomini sono presenti Escherichia. Le verdure, molto semplicemente, crescono da terreni concimati anche con concimi di origine animale, con reflui vari umani etc etc.

E' quindi ovvio che, SE un Escherichia mutante è presente in una data regione agricola, finisca, molto rapidamente, su una foglia di insalata, su un ravanello, su un dannatissimo cetriolo, e che cosi si finisca per mangiarcelo.

Ma non si deve confondere il sintomo, l'effetto, con la causa: NON è la concimazione organica la causa dell'epidemia ( eventuale, per ora).

Senza la transumanza globale degli zucchini, spagnoli, turchi, tedeschi ( proprio oggi a firenze è stato sequestrato un ENORME carico di cetrioli alemanni) NON CI SAREBBE STATA, con ogni probabilità, alcuna epidemia ma solo qualche caso locale, circoscritto ala zona di produzione degli zucchini "infetti".

Non che non lo si fosse detto, in tante forme, che la filiera corta è una garanzia di salute, prosperità e sicurezza agroalimentare: Ma, a quanto pare, avevamo bisogno di una lezione dura, diretta, brutale, per comprenderlo.

SE lo comprenderemo, ovviamente.

Perchè, come dicevo, le conseguenza potrebbero essere, alla fine, quelle di allontanarci, forse per sempre, dalle nostre verdure. Immaginate un blocco del commercio per sei mesi, un anno, immaginate che questo blocco si applichi ai nostri piccoli e piccolissimi produttori e capirete che, molto semplicemente, la maggior parte o passerebbe direttamente nell'illegalità ( ve la immaginate una bella condanna per spaccio di raperonzoli?) o andrebbe a gambe all'aria.

In attesa degli eventi, conoscendo i fiorentini, sono pronto a scommettere che al mercatino, domani, i cetrioli degli orti locali andranno a ruba, venduti sottobanco, con una complice strizzata d'occhio tra esercenti ed acquirenti.

Sorridiamoci, finchè possiamo, di questa vicenda, perchè potrebbe rivelarsi un disastro molto più grave di quanto possano far pensare le notizie epidemiologiche, se non verrà gestito con buonsenso e capacità di governo.

Ok: siamo ufficialmente messi male.

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