01/08/11

I portaborse e i “strani giochetti” dei politici per riceve migliaia di euro di rimborsi!

Ne ho raccontate di tutti i colori negli ultimi tempi, dai strani aggeggi per superare gli ztl, alle 2200 pensioni dei parlamentari, ai 119 deputati con doppio in carico in parlamento, alle lussuose cene al costo di una manciata di euro dei nostri Senatori, agli assenteisti strapagati, ai vergognosi privilegi dei parlamentari a cui paghiamo viaggi, massaggi, cure termali, protesi ect ect, alla presa per il culo della mancata abolizione delle province (promessa e inserita nel programma del Pdl nl 2008), e potremmo continuare ancora molto a lungo… l’ultima porcheria che ho deciso di “denunciare” arriva dal sistema che gira intorno ai portaborse, che oltre ad esser spesso sfruttati, lavorando in nero e con stipendi sottopagati (ma non sempre è così), ci costano diversi centinaia di migliaia di euro l’anno senza saperlo… ma andiamo nel dettaglio (da La Stampa):

al Parlamento europeo vengono assunti e stipendiati direttamente dall’amministrazione e non dai singoli deputati, a cui viene tolta ogni responsabilità sulla gestione contrattuale di ricercatori o giovani documentaristi di cui avvalersi ogni giorno. In sostanza, mentre in Inghilterra i collaboratori vengono gestiti da un’agenzia indipendente, in Germania vengono pagati direttamente dal Bundestag, ma sono legati al deputato da un contratto di diritto privato, in Italia ognuno si regola a modo suo: i senatori del Pd versano ad esempio 1500 euro al mese al gruppo (degli oltre 4 mila euro ricevuti per i collaboratori) per far fronte alle spese di «segreteria», ma gliene restano circa 2500 da impiegare a proprio piacimento. Per assumerne altri nel proprio collegio o a Roma, oppure per intascarli, a scapito anche della propria produttività.

(..) Una vicenda che si protrae dal ’93 e che prevede che i dipendenti di partiti estinti vengano riassorbiti dagli altri gruppi, con un rimborso medio a carico del Senato di circa 10 mila euro al mese per ognuno di questi lavoratori.

Sistema che ha fatto così lievitare ulteriormente i costi (nonostante la crisi), come denunciato da Pietro Ichino (Pd):

«Trasferimenti ai gruppi parlamentari»: in cui, non solo la cifra complessiva aumenta da 6,9 a 7,3 milioni di euro, ma «cosa ben più grave, aumenta pure il contributo per il personale dei gruppi» di oltre un milione di euro (da 13 a oltre 14 milioni), circa due miliardi di vecchie lire.

E sicuramente saranno “spiccioli” questi di qui stiamo parlando, ma proprio non mi và giù il fatto che siamo noi cittadini a dover pagare i portaborse a questa gente (i politici più pagati dell’intera Ue) che oltre a non metterli in regola, usano escamotage per ricevere rimborsi (a spese dei contribuenti) di cui godono ad uso personale … e non sono poi neanche così pochi , ricordatevi, come detto sopra, che ogni gruppo parlamentare riceve 10mila euro al mese come rimborso per ogni portaborse reintegrato. Ma quanti sono?

il gruppo del PdL dovrebbe, in base al numero dei propri senatori (131), disporre di 21 dipendenti e ne ha invece 30; il gruppo Pd, composto da 106 senatori, dovrebbe averne 18 e ne ha 24; quello della Lega, con 26 senatori, ne ha 10 anziché 9; il gruppo dell’UdC, Svp e Autonomie, composto da 15 senatori, dovrebbe averne 7 e ne ha 12; come quello dell’Idv, che ne ha 12 e non 6. E soprattutto il Gruppo misto, a fronte di 21 senatori, dovrebbe avere 8 dipendenti e ne ha 21.

Calcolando che al momento i portaborse in più sono 35 (a 10mila euro al mese l’uno – pagato da noi contribuenti) fate un po’ il conto di quando buttiamo ogni mese? e all’anno, solo per i portaborse? E come se non bastasse:

«Risulta che ci siano diversi casi di persone che, pur ricevendo regolarmente da anni lo stipendio, tuttavia non mettono piede in ufficio. E che siano a libro-paga del gruppo misto ex dipendenti di gruppi non più esistenti»

Questa ragazzi è la peggiore Italia!

Fonte articolo

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