31/08/11

Ignoranti senza sconto!

Nel mese di marzo, il Governo ha annunciato in pompa magna una concreta revisione dell'articolo 41 della costituzione, programmando così un operato per favorire la libertà d'impresa e limitare l'intervento statalista sul piano economico, come ricordato dal ministro Tremonti durante il meeting di Cl dei giorni scorsi.

Sembrava effettivamente trattarsi di una sorta di linea guida significativa indirizzata verso i mercati ed un elettorato sempre meno convinto rispetto all'azione di governo, salvo poi cadere ancora in contraddizione con una legge che non favorisce il libero mercato ma anzi, ne limita in maniera netta la libertà sostanziale.

Si tratta della "Nuova disciplina del prezzo dei libri", un disegno di legge promossa il 2 marzo dal senatore del PD Riccardo Levi e che ha ufficialmente superato tutto l'iter necessario per diventare realtà a tutti gli effetti grazie al consenso bipartisan di Pdl e Pd, eccezion fatta per i radicali. (Linkiesta)

Come appunto detto sopra, l’autore di questo schifo è il senatore del PD Riccardo Levi, con l’appoggio bipartisan di tutte le parti politiche (tranne appunto i Radicali) e prevede che dal 1 settembre 2011 non potranno più esser applicati sconti oltre il 15% , con rare eccezioni al 20% (che comunque non potranno andare oltre la fine di settembre e che invece saranno totalmente vietati nel mese di dicembre) su qualunque libro, da parte dei negozianti.

Sembra proprio che una delle cose che sta più a cuore ai nostri politici, oltre a quella di spolparci economicamente (e decidere perfino se un negoziante possa applicare o meno uno sconto), è quella di lasciarci il più ignorante possibile!

Qui trovate il testo completo della legge, il così detto ddl Levi.

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