21/09/11

Mal di rating per chi sta nella caverna e Terre Rare per chi è fuori


Mentre in Italia si aspettavano il taglio del rating da parte di Moody’s, arriva quello di S&P.

La Borsa, in ogni caso, chiude la giornata in positivo, mentre lo spread Bund-BTP si allarga e i CDS sull’Italia salgono oltre 500.
Cosa significa?
L’addetto titoli in Banca vi ha probabilmente appena spiegato che il taglio del rating era “già scontato” dai mercati e che dunque la reazione positiva segnala che il rimbalzo è finalmente partito.

Uhm…

Più probabilmente siamo di fronte ad un ulteriore aggravarsi della crisi del debito europea. Infatti vi ricordo che:

  1. S&P ha anche emesso sull’Italia un creditwatch negativo, ovvero si prepara ad ulteriori riduzioni del rating
  2. a breve arriveranno, comme d’habitude, i tagli di rating sulle banche e le imprese a partecipazione pubblica
  3. Moody’s a questo punto potrebbe seguire l’esempio
  4. Il FMI ha revisionato oggi a ribasso le stime di crescita per l’Italia, specificando che con le nuove attese di crescita l’obiettivo del pareggio di bilancio NON verrà raggiunto con questa manovra e ne occorrerà un’altra

Tutto questo induce gli operatori ad immaginare più vicini gli interventi di stimolo da parte delle Banche Centrali.
L’allargamento dello spread BTP-Bund e la crescita di prezzo dei CDS infatti tradiscono la preoccupazione e la sfiducia crescente dei mercati.
Intanto, chi di questi problemi non ne ha si dedica ad altro: La Frontier Rare Earths Ltd é in trattative con potenziali partner, tra cui alcune imprese cinesi, perché investano nelle sue risorse in “terre rare” (ne avevamo parlato già un’altra volta), lo riporta il China Business News. Le aziende cinesi hanno intensificato gli sforzi per cercare le risorse delle terre rare nei mercati esteri per soddisfare la crescente domanda interna dopo che Pechino ha iniziato il giro di vite sulle miniere nazionali di “terre rare” alla fine dello scorso anno, ha detto il giornale, citando il direttore del settore minerario Wu Wei. La domanda globale di minerali di terre rare, i 17 elementi chimicamente simili utilizzati in una varietà di applicazioni dall’high-tech al militare, potrebbe aumentare del 10% / 15% all’anno nei prossimi cinque anni, mentre l’offerta dalla Cina potrebbe non essere in grado di soddisfare la crescita della domanda, ha detto Wu nel rapporto. Frontier possiede uno dei più grandi progetti minerari del mondo non ancora sfruttato sulle terre rare, a Zandkopsdrift in Sud Africa. Il giacimento ha riserve di terre rare pari a 950.000 tonnellate e conta di produrre 20.000 tonnellate di terre rare all’anno entro il 2015.

Altro che grattacapi da spread… c’è chi ha la forza di poter fare piani di lungo periodo invece che annaspare per avere un “domani”…

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