E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L'elettorato leghista - nonostante la tolleranza dimostrata in questi anni - non ne può davvero più: salvare un Ministro palermitano indagato per mafia, beh, questo è troppo. Sì, ok, ma la dirigenza? I grandi capi? Come rispondono a questo malcontento? La Lega Nord, il partito del "Padania Libera", del "Roma Ladrona", del "Liberi di decidere", del "Padroni a casa nostra", cos'ha deciso di fare? Censurare. Censurare a tutto spiano. Sul quotidiano La Padania - organo ufficiale della Lega - si fanno sapientemente sparire le notizie. E pensare che alcuni anni fa, su quelle pagine, era tutto un "Berlusconi, sei un mafioso? Rispondi alle nostre domande!". Su Radio Padania - "una radio libera, che fa informazione" - si preferisce parlare di "avvistamenti Ufo": nel cielo, "strani oggetti a forma di banana". Tutto vero. E se qualche elettore si permette di chiedere un congresso, un po' di dibattito interno, una nuova linea, beh, botte da orbi. Mica finita. Non sia mai che a qualche politico leghista gli viene in mente di alzare troppo la cresta, con critiche e smarcamenti: gli si vieta immediatamente di intervenire a questo o a quel pubblico dibattito.
C’è chi la chiama «la museruola», chi «la clava», altri il «bavaglio padano». I più malvagi, «la circolare Ceausescu». È la lettera recentemente arrivata in tutte le segreterie «nazionali» e provinciali del Carroccio, il documento che riprende la delibera approvata all’unanimità dal Consiglio federale leghista dello scorso 29 giugno. Obiettivo: evitare le parole in libertà difformi dai dogmi del movimento, da parte di amministratori e dirigenti. È, anche, lo strumento che potrebbe consentire a Gian Paolo Gobbo, il segretario «nazionale» veneto, di decidere l’inaudito: l’espulsione di uno dei sindaci più popolari d’Italia, Flavio Tosi da Verona. Che è di gran lunga il Comune più importante amministrato dal Carroccio.
D'ora in avanti verranno accuratamente selezionati
«gli esponenti politici autorizzati a rilasciare dichiarazioni pubbliche in nome e per conto della Lega»
mentre
«i presidenti di Regione, Provincia e i sindaci, i segretari e/o commissari nazionali, provinciali, circoscrizionali e cittadini sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni, interviste e comunicati stampa di argomento politico esclusivamente su temi afferenti al territorio di loro competenza».
Chi sgarra, è fuori. Chi critica i vertici leghisti, è fuori.
«Padania Libera». «Liberi di decidere».
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