19/10/11

Salvare le banche europee... per salvare Wall Street.

Visto che non sono certo un'autorità in fatto di banche e finanza, lascio la parola all'esperto. Ho scovato uno splendido articolo di qualche giorno fa che ci spiega, nero su bianco, perché gli Stati Uniti si stanno tanto interessando al debito europeo. Lo scrive Robert Reich, Docente di Politiche Pubbliche all'Università di Berkeley, California, ex Segretario del Lavoro del Presidente Clinton e autore di tredici libri. Vi traduco alcuni brani, qui l'originale.

Oggi Ben Bernanke ha unito la sua voce a quella di coloro che sono preoccupati per la crisi del debito europea. Ma perché esattamente l'America dovrebbe essere così preoccupata? Si, esportiamo in Europa - ma le esportazioni non finiranno. E in ogni caso, sono una goccia nel mare dell'economia statunitense.


Se volete sapere la vera ragione, seguite i soldi. Un default greco (o irlandese, spagnolo, italiano o portoghese) avrebbe sul nostro sistema finanziario lo stesso effetto dell'implosione della Lehman Brothers nel 2008. Il caos finanziario. (...)

Un default della Grecia o di qualsiasi altra nazione europea affogata nei debiti può facilmente colpire le banche tedesche o francesi, che hanno prestato molto alla Grecia. Ma è qui che entra in ballo Wall Street. Wall Street ha prestato una montagna di soldi alle banche tedesche e francesi. La totale esposizione all'euro zona è pari a 2700 miliardi di dollari, e quella verso Francia e Germania rappresenta circa la metà del totale.

E non sono solo i prestiti alle banche tedesche e francesi ad essere preoccupanti. Wall Street è anche coinvolta in ogni sorta di derivati emessi dall'Europa - sull'energia, la moneta, i tassi di interesse e di cambio. Se una banca tedesca o francese fallisce, l'effetto domino è incalcolabile.

Capito? Seguite i soldi: se la Grecia crolla, gli investitori cominceranno a fuggire da Irlanda, Spagna, Italia e Portogallo. Tutto ciò farà annaspare le banche tedesche e francesi. Se una di queste banche collassa, o mostra gravi segni di stress, Wall Street è in guai seri. Persino in guai più seri che dopo la Lehman Brothers.

Ecco perché le azioni delle principali banche USA sono scese nel mese scorso. Morgan Stanley ha chiuso lunedì al punto più basso da Dicembre 2008.

Reich sostiene che se le banche europee falliscono, la Morgan può perdere 30  miliardi di dollari, 2 miliardi in più del totale dei suoi assets, pur sostenendo di non avere alcuna esposizione verso le banche francesi: in realtà, l'esposizione deriva da assicurazioni, derivati e swaps.

Ecco perché a Washington sono terrorizzati - e perché il Segretario al Tesoro Tim Geithner continua a supplicare gli europei di salvare la Grecia e le altre nazioni indebitate.

Non vi confondete: gli USA vogliono che l'Europa salvi le nazioni indebitate così che esse possano ripagare le banche europee. Altrimenti, le banche potrebbero implodere - portando Wall Street con loro. E una delle tante ironie è che alcune delle nazioni indebitate (l'Irlanda è l'esempio migliore), si trovano in tale situazione proprio perché hanno fatto un bailout alle loro banche nella crisi che è cominciata a Wall Street.

Chiuso il cerchio.

In altre parole, non è la Grecia il problema. Né l'Italia, il Portogallo, o la Spagna. Il vero problema è il sistema finanziario - centrato a Wall Street. E noi non l'abbiamo ancora risolto.

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