Non per fare la nazionalista, ma visto il momento storico e le polemiche in corso, mi sembra interessante mostrarvi questa bella foto.
E' la cancelliera tedesca Merkel, che col primo ministro russo Medvedev gira il simbolico valvolone che inaugura il gasdotto North Stream Russia-Germania dalla parte tedesca. Dalla parte russa, l'inaugurazione era già avvenuta un paio di mesi fa, con Schroeder e Putin.
E così, il gasdotto è aperto e il gas fluisce gagliardamente dalle steppe russe al cuore dell'Europa. Tanta allegria fa presumere che nessuno abbia mai accusato la cancelliera di essere amica del bieco dittatore russo. Come avevamo già raccontato poi, l'altro gasdotto che avrebbe dovuto portare gas all'Italia, il South Stream, sta finendo in mani francesi, a cui l'ENI ha già ceduto un bel 15%, e un altro 15% ai soliti tedeschi.
Finiscono così miseramente le berlusconiane aspirazioni sul gas russo, e probabilmente anche quelle bersaniane sull'Italia come "hub del gas". Hub di un bel niente, a quanto pare.
E il petrolio? Gira voce che la nostra quota sul greggio libico si sia altrettanto miseramente ridotta di una consistente percentuale sulla produzione, non meglio precisata perché dall'inizio della guerra è difficile quantificare la produzione libica. Comunque, i nostri barili passano da 360 mila a... quanto? 100 mila? Ah ecco: 120 mila, per l'esattezza. Dove stiamo prendendo gli altri 240 mila barili mancanti?
Probabilmente dall'Iran. E non lo dico per scherzo.
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