09/02/12

Il grosso, grasso spreco di gas italiano - Paolo Ermani


Il gas che importiamo lo buttiamo dalla finestra. Potremmo dimezzare le importazioni Ne sprechiamo infatti almeno la metà. Il rendimento delle nostre centrali va dal 35% al 55%. Il sistema energetico italiano è inoltre fortemente centralizzato e questo comporta perdite nella distribuzione. Se aggiungiamo che le case passive, che consumano 15 kw/m2 all’anno, tra le 10 e le 15 volte meno di una casa normale, sono quasi inesistenti, si capisce in che mani siamo. Un piano energetico nazionale è più che mai urgente e necessario.

Intervista a Paolo Ermani, presidente associazione Paea
La strategia del suicidio programmato
Un saluto a tutti gli amici e alle amiche del blog di Beppe Grillo, sono Paolo Ermani dell’Associazione Paea e mi occupo di problematiche energetiche, di risparmio energetico, di energie rinnovabili da molto tempo.
La situazione attuale, il gas, le interruzioni delle forniture in questi giorni è figlia di un sistema assolutamente irrazionale e inadeguato, il sistema energetico in Italia è fortemente centralizzato, la centralizzazione è la madre di tutti gli sprechi e di tutti i blackout, è un sistema inoltre vulnerabilissimo e questo perché? Perché dipendiamo dall’estero per oltre l’80% dell’energia di cui abbiamo bisogno, questo significa “la strategia del suicidio programmato” e in questi giorni purtroppo stiamo vedendo il triste successo di questa strategia. La centralizzazione comporta grosse centrali che hanno rendimenti bassissimi, i rendimenti di queste centrali vanno da 35% al massimo in alcune centrali a ciclo combinato a gas, arrivano a 55%, quindi i 2/3 o la metà dell’energia viene completamente buttata alla fonte, poi abbiamo la trasmissione in rete dell’energia prodotta, dell’elettricità prodotta e anche lì abbiamo delle perdite perché questo sistema è rigido e ci comporta tutti questi problemi? Perché abbiamo queste centrali che portano l’elettricità a centinaia di chilometri di distanza e questa è una delle problematiche che si sta verificando adesso, vediamo interi paesi bloccati, comunità che non hanno più l’elettricità, se questi paesi, queste comunità o quartieri o condomini avessero loro direttamente prodotto l’energia elettrica di cui avevano bisogno, non ci sarebbero stati questi tipi di problemi o sarebbero stati estremamente ridotti. Noi abbiamo una potenza installata nelle centrali in Italia che è quasi doppia rispetto alla domanda, quindi i blackout non si verificano perché non abbiamo abbastanza energia, noi ne abbiamo pure troppa! Questa energia centralizzata, rigida e dipendente comporta tutti i problemi a cui stiamo assistendo oggi, è una tecnologia del pleistocene. Adesso inventano la soluzione andiamo a centrali a olio, a oli combustibili di derivazione petrolifera e sono estremamente inquinanti, infatti si sono messe in funzione queste centrali in deroga alle restrizioni ambientali che ci sono, quindi la soluzione che stanno adottando è quasi peggiore del male.
In questi giorni si sta parlando di nuovi rigassificatori e anche qui cascano male perché i due rigassificatori che ci sono in Italia, a Panigaglia e Rovigo, in questi giorni hanno grosse difficoltà, perché questi geni non hanno previsto che in inverno in cui c’è maggiore bisogno di gas, le navi metaniere devono attraccare a questi rigassificatori per scaricare il gas, quindi che succede? il mare è più agitato del solito, è normale, quindi in questi giorni queste navi metaniere non riescono a attraccare, quindi i rigassificatori non sono una soluzione Costruirne altre, non cambierebbe la situazione, perché anche con altri rigassificatori, saremmo comunque sempre dipendenti dall’estero. Una piccola parentesi sull’aspetto occupazionale, un rigassificatore come quello di Livorno che stanno ultimando, darà lavoro a ben 120 persone, quindi non vi preoccupate più dei problemi di disoccupazione perché i rigassificatori risolveranno tutti i problemi dell’occupazione in Italia! Avere altri rigassificatori non è la soluzione, perché è la stessa musichetta che suonavano e cantavano prima negli scorsi anni quando dicevano:bisogna diversificare le fonti e quindi ci hanno riempito di gas che arrivava dall’Algeria, dalla Russia, dalla Libia, adesso questa favoletta delle diversificazioni non funziona più, perché stiamo vedendo che anche diversificando il problema non cambia. L’altra soluzione che danno è quella delle centrali nucleari, ora parlare male delle centrali nucleari è come sparare alla Croce Rossa, le centrali sono una follia criminale a scopo di lucro e comunque da un punto di vista tecnico hanno rendimenti ridicoli, anche qui non lo dicono mai, ma non superano il 40% come rendimenti, siamo sempre sul 35/40%, sono di una pericolosità altissima, l’abbiamo visto con Fukushima, con Chernobyl, ma soprattutto in un contesto del genere non servirebbero a niente perché le centrali nucleari producono energia elettrica, in questo momento uno dei maggiori problemi è quello del riscaldamento e in ogni caso saremmo comunque dipendenti dall’estero per l’uranio quindi anche questa non è una soluzione.
 
I vantaggi dell' isolamento termico
Le soluzioni che danno gli esperti sono: “Se il nostro problema è la dipendenza, aumentiamo la dipendenza, se il nostro problema è l’effetto serra, aumentiamo l’effetto serra”.Ma perché si agisce in questo modo? Perché il primo e unico pensiero dei monopolisti dell’energia è quello al loro portafoglio, a queste persone non interessa assolutamente nulla della salvaguardia dell’ambiente e delle persone, anche perché ci sono state delle crisi simili in passato,le abbiamo avute nel 2005 – 2006 e nel 2008 avevamo questi paesi da cui noi prendiamo il gas, che ci tenevano in ostaggio, quindi il tempo per intervenire c’era e non l’hanno fatto. La logica che c’è dietro a tutto questo è una logica perversa e cioè la logica di aumentare o diversificare le fonti senza intervenire sugli sprechi che sono enormi, che senso ha aumentare o diversificare le fonti se io spreco fiumi di energia? Questo qualcuno me lo deve spiegare di questi geni e esperti energetici. In Italia un esempio che riguarda il riscaldamento, il 60% delle abitazioni è stato costruito prima del 1970, non che il resto sia stato costruito meglio, anzi possibilmente peggio, i consumi che hanno le abitazioni normalmente per il riscaldamento dipende dalle tipologie dell’ edificio, sono tra i 150 Kilowattora all’anno e i 250, lo basta pensare a tutte le case che hanno finestre con vetri singoli che è una cosa che secondo me dovrebbe essere proibita per legge, Benissimo, abbiamo delle tipologie di abitazioni che si chiamano case passive che consumano 15 kilowattora al metro quadrato all’anno, cioè tra le 10 e le 15 volte meno di una casa costruita normalmente, questo si ottiene sostanzialmente con un ottimo isolamento e con un’ottima qualità di infissi e finestre, qualcuno mi deve spiegare per quale assurdo motivo io devo importare dall’estero montagne di combustibile che non mi servono assolutamente a nulla perché, ho consumi nella mia abitazione che sono irrisori, quindi l’intervento da fare è questo: ridurre i consumi a parità da comfort.
I costi, una casa passiva di 100 metri fa spendere la fantastica cifra tra i 100/300 Euro di riscaldamento all’anno, all’interno la temperatura è tranquillamente di 20 gradi e ci si sta benissimo, ma ci si sta benissimo anche l’estate e qui bisogna fare un po’ una digressione che è importante, adesso in estate tutti stanno mettendo dei condizionatori e in questo stiamo seguendo il pessimo esempio degli Stati Uniti, questo è uno dei motivi per cui gli Stati Uniti sono il primo paese al mondo con il più alto consumo pro capite energetico In estate addirittura si hanno dei picchi di consumo elettrici che raggiungono i consumi invernali, agire sull’isolamento termico avrebbe un vantaggio per entrambe le cose sia l’inverno che l’estate.
Le case passive comunque non sono qualcosa di sperimentale, perché ne sono state costruite più di 10 mila esemplari in Europa e a maggio ci sarà il 16° congresso internazionale sulle case passive in Germania e sono tantissime anche le ristrutturazioni da questo punto di vista, quindi anche su edifici storici, stiamo parlando di una realtà che è in continua ascesa. A questo proposito volevo farvi un esempio sull’edilizia pubblica riallacciandomi al discorso dell’occupazione che è importante c’è da prendere l’esempio di un edificio a Bolzano, l’edificio delle ex Poste, ristrutturato completamente con standard passivo e che ha avuto una riduzione del costo del riscaldamento e raffrescamento da cui si è passati da 90 mila Euro l’anno a 4 mila e il consumo è di soli 7 kilowattora al metro quadrato all’anno, anziché 15, quindi si è ridotto ancora lo standard passivo di cui si parlava prima. Quando sento parlare questi amministratori pubblici che dicono che non hanno soldi, che poverini sono alla canna del gas etc., e poi hanno sprechi colossali di ogni tipo energetici e non, mi viene da pensare che i soldi non li ha solo chi li spreca.
Chiaramente intervenire in questo modo significherebbe avere centinaia di migliaia di posti di lavoro nella riqualificazione energetica, sono posti di lavoro qualificanti e qualificati. Quindi coibentare l’abitazione, mettere i contabilizzatori di calore e elettricità che automaticamente fanno risparmiare tra il 10 e il 15%, semplicemente perché si visualizzano i consumi, è un aspetto psicologico ormai provato.
Poi per codomini, gruppi di case si possono installare dei microcogeneratori, oppure sistemi di energia rinnovabile, i microcogeneratori producono calore e energia elettrica insieme da una stessa fonte, che è il motore della microcogenerazione e hanno rendimenti che superano il 90% perché sono decentralizzati In Germania la Volkswagen sta producendo e installerà prossimamente 100 mila di questi microcogeneratori lo fa perché un’industria automobilistica non è per antonomasia ambientalmente sensibile, lo fa semplicemente perché gli rende economicamente.
 
Risparmio energetico a parità di benessere
Noi abbiamo Marchionne che appartiene sempre all’era del pleistocene che vuole ancora vendere automobili in Italia in un paese dove ci sono più veicoli che persone con la patente, quindi se si pensa che da queste persone arrivino le soluzioni, possiamo abbandonare ogni speranza, ma invece noi stessi possiamo mettere in campo molte soluzioni.Quindi ricapitolando dobbiamo diminuire drasticamente i consumi, tra l’altro i consumi diminuiranno per forza perché siamo in un mondo di risorse finite, e agire concretamente? Ci si può mettere insieme a altri e creare dei gruppi di acquisto energetico, già qualcuno ne sta nascendo per l’acquisto di solare termico e fotovoltaico e possono essere dei gruppi di acquisto collettivo sulla falsariga sui gruppi di acquisto alimentare e si possono fare gruppi di acquisto anche per microcogeneratori, per materiali isolanti naturali, per le finestre con doppi e tripli vetri.
I pilastri del nuovo modo di pensare di un sistema di pensare e agire sensato sono il risparmio energetico a parità di benessere, l’uso razionale dell’energia e l’utilizzo delle energie rinnovabili in un’ottica di decentralizzazione, questa è la strategia da seguire e questo è un approccio integrato e sistemico. I vantaggi sono molteplici: minori rischi di blackout, maggiore flessibilità della rete, adattamento della produzione energetica alle differenti situazioni locali, dove si può prediligere una fonte rinnovabile rispetto a un’altra, diminuzione dei costi in bolletta, diminuzione dell’inquinamento locale e complessivo, diminuzione della dipendenza energetica dall’estero e vediamo tutti i problemi che comporta, diminuzione di conflitti armati, le guerre per l’accaparramento delle risorse energetiche, diminuzione delle infrastrutture necessarie a trasportare per migliaia di chilometri questi combustibili fossili, diminuzione dei trasporti necessari alla dislocazione di combustibili fossili con piattaforme petrolifere, navi petrolifere con tutte le conseguenze che abbiamo avuto. La diminuzione dei rischi di attentati a queste centrali che poi se sono nucleari o rigassificatori i rischi sono altissimi, la diminuzione di costi per l’acquisto di combustibili fossili, quei costi che risparmiati potrebbero essere tranquillamente investiti nella ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio italiano e in ultimo la diminuzione degli scontri e delle tensioni che ci sono a livello locale e che sono causati dall’installazione di queste centrali del tutto inutili e inquinanti che vogliono aumentare l’apertura.
Agire con un semplice buonsenso dà solo vantaggi e benessere! Chiuderei con un’ultima considerazione: queste persone che ci comandano, questi esperti, questi supermanager che vogliono decidere del nostro destino, lo fanno perché ci hanno convinto che noi non possiamo fare nulla, che completamente alla loro mercè. Non c’è niente secondo me di più sbagliato, ognuno di noi attuando dei cambiamenti pratici quotidiani ha un potere enorme e può fare davvero la differenza e questo potere, unito a quello degli altri, diventa una moltitudine inarrestabile che è in grado di migliorare radicalmente la situazione attuale e vivere senza distruggerci in questa meravigliosa Terra che ci ospita!

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