30/04/12

I talk show di Grillo, armamenti e biciclette


Gran parlare si fa del rifiuto di Grillo e grillini di presenziare ai talk show. Le motivazioni le ha espresse Grillo in questo post, ed è stato criticato anche da molti esponenti del 5 Stelle.

L'accusa generale è quella di "rifiutare il confronto", e per virtù transitiva di essere un dittatore populista ecc. ecc. insomma il solito.

Io parlo spesso di media in questo blog, e chi mi segue sa come la penso. Credo anche di capirne qualcosa, visto che me ne occupo da diversi anni. Il discorso è un po' complicato, ma in sintesi penso che Grillo abbia perfettamente ragione (questo fa di me una grillina agli occhi degli sciocchi, ma pazienza).

E' successo anche a me, nel tempo, di essere invitata a talk show di nicchia. E ho rifiutato per le stesse ragioni che tenta di spiegare Grillo. In breve, provate ad immaginare una umile blogger invitata a parlare di picco del petrolio tra illustri esponenti di compagnie petrolifere internazionali, personaggi dai titoli altisonanti. Anche se la blogger, per ipotesi, avesse tutte le ragioni del mondo, alla fine della trasmissione secondo voi chi avrà fatto la figura della deficiente? Sempre secondo voi, per chi mostrerà istintivo rispetto il conduttore? Chi avrà più minuti per parlare, chi sarà a venire attaccato da pregevoli dott. e ing. che magari intanto raccontano un cumulo di bugie?

Per qualcuno è da vigliacchi non partecipare a giochi truccati, per altri è semplice logica. Non siamo obbligati a sottoporci ad inutili forche caudine.

Ieri sera ho assistito al collegamento di Porro e Telese con gli amici di "Salvaiciclisti", la manifestazione di cui si è parlato qui, che si è svolta al Colosseo con un enorme successo. Oltre diecimila partecipanti da tutta Italia. Ebbene, credete che agli intervistati sia stato consentito di parlare delle istanze dei ciclisti? Ma neanche per sogno. Come mi hanno riferito, hanno evitato di menzionare il picco del petrolio ("troppo pessimista, per carità") e poi sono stati trascinati in una discussione in cui da studio li si pressava con domande del genere: "Finirà in ginocchio il settore armamenti! E cosa faranno i licenziati di Finmeccanica? Avanti, rispondete! Non sapete che dire eh? Come intendete fare per la riconversione industriale delle industrie belliche? Forza, date una risposta!"

I ciclisti, attoniti, tacevano dai loro sellini. Squadernata al teleutente tutta la loro incompetenza di ciclisti sul settore armamenti, che figura barbina. E le domande sulle piste ciclabili, sulla crisi energetica, sulla sicurezza in bicicletta? Manco una. Avrebbero fatto bella figura, magari convinto qualcuno ad inforcare una bici, per carità. Meglio mostrare come al solito quanto siano idioti gli ambientalisti, i decrescitisti, insomma coloro che vorrebbero cambiare paradigma.

E qualcuno è ancora convinto che sia obbligatorio andare ai talk show, per un "democratico confronto".

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