12/06/12

Passaparola 11/06/2012 - MoVimento 5 Stelle, unica alternativa - Willer Bordon


"Nel 2013 ci troveremo di fronte a tre scelte: votare i partiti, non ho detto centro-sinistra o centro-destra, ho detto il sistema dei partiti, certo ci sono delle differenze, ma oggi i partiti sono accomunati dall’essere parte di questa logica. L’unica scelta alternativa, lo dico con dispiacere per le persone per bene presenti nel sistema dei partiti, è il MoVimento Cinque Stelle. Non c’è alcun dubbio. Oppure una terza scelta, non partecipare al voto, che con l'attuale situazione può essere pericolosa, ma lecita in un sistema democratico. Queste sono le tre scelte possibili, non ne vedo altre. I partiti stanno facendo di tutto perché la scelta non sia comunque quella del sistema dei partiti." Willer Bordon

Il Passaparola di Willer Bordon, politico italiano

Ci può essere la democrazia senza i partiti?
Buongiorno, sono Willer Bordon, intanto un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, qualcuno di voi forse mi ha conosciuto, sono stato sottosegretario alla tutela paesistica, ho fatto il Ministro dei governi del nostro paese nei Lavori pubblici e nell’Ambiente. Qualcuno si ricorderà la mia iniziativa per evitare che le antenne di Radio Vaticana inquinassero sul suolo italiano.
Voglio affrontare quello che è sicuramente l’argomento tabù: “Ci può essere la democrazia senza i partiti?”. Beh, Beppe Grillo ha tentato qualcosa di simile quando ha costituito un movimento che invece di avere il classico Statuto, ha un “non Statuto”. Fino adesso tutti si sono fermati, tranne Beppe, di fronte all’argomentazione che si può discutere di tutto, ma non si deve discutere di partiti perché senza i partiti non ci può essere democrazia!
A dire la verità è una tesi che dal punto di vista storico non è assolutamente scontata, perché i partiti nascono dopo la nascita della democrazia anglosassone. Vi leggo una dichiarazione che dice: “I partiti sono organismi costituiti in maniera tale da uccidere nelle anime il senso della verità e della giustizia”. Chi l’ha detto? Credo che se facessimo uno dei tanti sondaggi on line, il risultato sarebbe al 98%, Beppe Grillo. Non è stato Beppe Grillo, ma una sorta di santino dell’epopea antifascista europea, Simone Weil, che nel 1943 scrisse “Manifesto per la soppressione dei partiti politici”. Le sue argomentazioni, tra l’altro, sono estremamente calzanti. Ne parlava nell’immediato dopoguerra, quando i partiti erano strutture reali, vere, esistenti. Oggi, lo dico con una battuta, molto spesso i partiti sono più la voce del participio passato del verbo partire che realtà esistenti, allora ho voluto affrontare quest’ultimo argomento tabù in un libretto in cui ho ripreso sostanzialmente il titolo da Simone Weil e cioè “Manifesto per l’abolizione dei partiti politici”.
I latini dicevano: “Dio fa impazzire coloro chi vuol perdere”, e sapevano di cosa parlavano perché gli esponenti dei partiti sembrano, sempre di più, portati a mettere in moto dei meccanismi che li distruggeranno. Se vogliamo cambiare, occorre una rottura di questo sistema. Se vogliamo cambiare classe dirigente occorre fare due cose: partire dal basso, il MoVimento Cinque Stelle lo sta facendo, lo sta dimostrando e tanti cittadini nelle loro realtà comunali lo sanno facendo e, dall’altra parte, aiutare questo processo con delle disposizioni legislative. Io metterei una norma molto chiara, che tutti coloro che hanno avuto responsabilità nazionali nel Parlamento, nel governo, che sono stati Presidenti di province di grandi città o di comuni metropolitani, non dovrebbero potersi ricandidare almeno per 10 anni. Metterei un limite d’età.

Tre scelte per il Paese
Noi abbiamo la più incredibile gerontocrazia nel mondo. Una volta citavamo la Cina quando parlavamo di politici eterni, ultrasettantenni, ormai in Cina i dirigenti hanno 50/60 anni, c’è già il ricambio per il prossimo gruppo dirigente.
Si metta, come c’è il limite per entrare in Parlamento, che è alla Camera di 21, al Senato di 40, anche un limite massimo dopo i 70 anni. Perfino la Chiesa mette un limite alla possibilità di entrare come Cardinali votanti nel caso ci sia il Conclave per il Papa. Altro argomento è che se abbiamo un Paese in cui le donne sono più del 50%, è incomprensibile che soltanto il 9% di queste vengano rappresentate in Parlamento.
La situazione è tale per cui il rischio di andare verso il baratro è purtroppo tendenziale. I partiti e la classe dirigente non credo siano capaci di farci uscire da questo baratro. Per un motivo molto semplice: nessun uomo può togliersi dal pantano semplicemente sollevandosi per i capelli, quindi occorre che la spinta, il rinnovamento venga dall’esterno. Credo che gli italiani si troveranno ad avere il prossimo anno tre scelte, lo dico da un punto di vista tecnico. Ho fatto una scelta quattro anni fa, di uscire dal Senato dando le dimissioni. L’ho fatto perché avevo compreso che occorreva cambiare a cominciare da coloro che erano gruppo dirigente di questo paese.
Il prossimo anno noi ci troveremo di fronte a tre scelte: votare i partiti, non ho detto centro-sinistra o centro-destra, ho detto il sistema dei partiti, certo ci sono delle differenze, ma oggi i partiti sono accomunati dall’essere parte di questa logica. L’unica altra scelta alternativa, lo dico con dispiacere delle persone per bene che ci sono nel sistema dei partiti, è la scelta del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, non c’è alcun dubbio. Oppure una terza, di non partecipare al voto, una scelta che di fronte a una situazione come quella attuale, può essere pericolosa, ma assolutamente lecita in un sistema democratico, queste sono le tre scelte possibili, non ne vedo altre.
Credo i partiti stanno facendo di tutto perché la scelta non sia comunque quella del sistema dei partiti.
Grazie dell’opportunità di trasmettere oggi delle idee attraverso la rete, attraverso questo blog e come si dice, passate parola!

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