Olivier Blanchard, capoeconomista del Fondo Monetario Internazionale, ha dichiarato che Spagna e Italia "devono avere aiuto": non è una questione di se, ma di quando. Il motivo è semplice: i capitali esteri stanno defluendo dai nostri titoli di stato. All'inizio dell'euro rappresentavano circa il 30% del nostro portafoglio, nel 2006 erano saliti al 50% e ora secondo il Tesoro sarebbero al 37%. Ma secondo gli specialisti, le grosse banche cui diamo licenza per trattare in via esclusiva le nostre emissioni, in questa fase i sottoscrittori esteri non supererebbero il 10%. In questa situazione diventa problematico trovare i 50 miliardi necessari, da qui alla fine dell'anno, per rimpiazzare gli investimenti che, su un totale di 210 miliardi di rifinanziamenti, gli stranieri non offrono più. E se gettiamo lo sguardo oltre la siepe del 2012, su 630 miliardi da rifinanziare, la fuga di capitali esteri da tamponare ammonterebbe a ben 100 miliardi.
Ora, come pensate di trovare questi 150 miliardi? Dopo l'insediamento di Monti, le tanto famigerate manovre lacrime e sangue si consumavano in un bacino circoscritto da 20-30 miliardi al massimo. E guardate quali conseguenze hanno generato. Dunque non restano che tre ipotesi sul campo.
- sottoporsi ad una serie di tagli draconiani alla spesa pubblica, al welfare e al diritto del lavoro tali che dopo la loro realizzazione ci si riferirà alle misure di drastica severità non più richiamando l'immagine di Dracone, rigido legislatore ateniese, ma le leggendarie cesoie di "Mario mani di forbice", autore dei famigerati "tagli montiani". E anche così, come sappiamo dalla Grecia, potremmo non sfuggire alla necessità di svendere un paese ormai esanime al Fondo Monetario Internazionale.
- accettare fin da subito gli aiuti di Olivier Blanchard e di Christine Lagarde, tenendo ben presente che quando il Fondo Monetario Internazionale si muove, lo fa per spartirsi un bottino di guerra. Vedere nel merito l'elenco delle cosiddette "privatizzazioni" (o espropri che dir si voglia) richieste proprio dal FMI ad Atene nel famoso memorandum.
- uscire immediatamente (ora) dall'euro; battere moneta sovrana; accettare una svalutazione che secondo molti economisti di chiara fama non sarebbe superiore al 20 - 25%, con un riflesso sull'inflazione storicamente sperimentato di uno 0,6%; ossigenare il mercato del lavoro rilanciando infrastrutture con il supporto di una politica monetaria finalmente autonoma; ritornare competitivi e riprendere l'esportazione a ritmi vertiginosi.
Se voi non faceste parte di una ristretta oligarchia mondiale che deve tutelare i suoi interessi a discapito delle unità produttive e di manovalanza, perseguendo progetti decisi in ambiti privati e mai discussi pubblicamente, quale scelta fareste?
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