19/08/08
Rivoluzioni ecologiche
Quante volte vi è capitato di ascoltare in un TG di un gruppo di ricercatori di Oxford o di qualche altro polo universitario stranierio che si è imbattuto in una scoperta sensazionale del tipo "le giraffe si accoppiano più frequentemente delle tigri", "esiste il gene del tradimento" o stronzate di questo tipo? Alcuni telegiornali in particolare tendono a costruirci un'intera edizione da oltre 20 minuti, ma da persona corretta quale sono non farò mai il nome di Studio Aperto o del TG2.
Di tanto in tanto però dei veri ricercatori, persone che fanno con passione il loro lavoro, riescono a realizzare scoperte scientifiche che definire rivoluzionarie può essere anche fin troppo limitativo.
Molti sappiamo, ad esempio, del grande vantaggio determinato dall'utilizzo di energie totalmente pulite quali, ad esempio, quella solare. Ovviamente la sua scarsa diffusione, oltre che per questioni di lenta evoluzione culturale, conservatorismo politico, questioni di politica internazionale sulle fonti energetiche eccetera, è causata in gran parte da un particolare problema strutturale connesso a questa metodologia di produzione energetica: l'impossibilità di immagazzinare energia per poterla utilizzare nei momenti in cui si è privi di luce solare, ovverosia la notte.
Riuscire a superare questo problema, potrebbe rendere il solare la principale fonte di energia del pianeta, se non anche l'unica. Una vera fonte inesauribile, continua, infinita di energia totalmente pulita.
Beh, vi informo che qualcuno pare ci sia riuscito. Alcuni ricercatori del Massachussets Institute of Technology (MIT) hanno trovato il modo di immagazzinare energia solare durante il giorno per poterla riutilizzare nelle fasi notturne. Ma sappiate che non vi è sfuggita affatto la notizia... le TV e i quotidiani del nostro bel paese non l'hanno proprio data!
La notizia è del primo agosto di quest'anno, 17 giorni fa. Probabilmente gli organi di informazione nostrani erano impegnati a mettere al pubblico ludibrio un qualche ladruncolo rumeno, oppure hanno privilegiato un qualche servizio giornalistico sulla dieta mediterranea o sulle code in autostrada. O magari dovevano parlare di Briatore e della Gregoraci.
Posto qui di seguito un articolo molto interessante sulla scoperta, tratto dal webmagazine genitronsviluppo.com
Un balzo rivoluzionario potrebbe trasformare l'utilizzo ora solo marginale dell'energia solare ad una delle principali fonti di energia rinnovabile e non. Così i ricercatori del MIT hanno superato un importante ostacolo nell'utilizzo dell'energia solare: l'immagazzinamento di energia durante l'uso anche quando il sole non brilla. Daniel Nocera ci descriverà il rivoluzionario nuovo processo per immagazzinare l'energia solare. Fino ad ora l'energia solare è stata un'ottima fonte energetica ma solo per i giorni di sole perché l'immagazzinamento di energia supplementare per suo utilizzo successivo è stata eccessivamente onerosa e gravemente insufficiente. Con l'annuncio fatto ieri dal MIT si è riusciti ad ottenere una raccolta estremamente efficiente e a basso costo di energia solare. Così questa scoperta potrebbe sbloccare la più potente fonte di energia non tossica, abbondante, illimitata e senza emissioni di CO2: il sole. "Questo è il Nirvana di ciò che abbiamo immaginato per anni" ha spiegato Daniel Nocera, professore, ricercatore del MIT e autore del documento che descrive l'esperimento e la ricerca compiuta. "L'utilizzo dell'energia solare è sempre stata limitata e lontana da essere una soluzione -totale-. Ora invece si può seriamente pensare ad un utilizzo dell'energia solare illimitato".
Come si realizza il processo
Ispirato dal processo di fotosintesi delle piante, Nocera e Matthew Kanan (borsista postdottorato nel laboratorio di Nocera), hanno sviluppato un processo senza precedenti che permetterà all'energia solare di essere utilizzata per dividere l'acqua in idrogeno e ossigeno e ricombinato all'interno di una cella a combustibile, producendo energia elettrica per casa o per auto senza creare emissioni di CO2 sia di giorno che di notte. La componente chiave per Nocera e Kanan del nuovo processo è un catalizzatore che produce ossigeno dall'acqua ed un altro prezioso catalizzatore che estrae idrogeno. Il nuovo catalizzatore consiste in metallo di cobalto, del fosfato ed un elettrodo posti in acqua.
Quando l'energia elettrica proveniente da una cella fotovoltaica, da una turbina eolica o da qualsiasi altra fonte di energia, sull'elettrodo si forma un sottile film producendo ossigeno sottoforma di gas. Combinato poi con un altro catalizzatore, come per esempio il platino, in grado di produrre idrogeno dall'acqua, il sistema è in grado di duplicare la divisione degli atomi che compongono la molecola dell'acqua come si verifica durante il processo di fotosintesi.
Il nuovo catalizzatore funziona a temperatura ambiente e pH dell'acqua neutro; "è facile da controllare", spiega Nocera. "Per questo nel momento in cui si va ad applicare per far lavorare il processo, è così facile da attuare. E' un passo gigante per l'energia pulita, la luce del sole infatti è quella che offre il maggiore potenziale rispetto a qualsiasi altra fonte di energia per risolvere i problemi di fabbisogno energetico.
1 ora di sole che colpisce l'intero globo offrirebbe abbastanza luce per ricoprire il fabbisogno di energia del pianeta per un anno. James Barber, leader nello studio della fotosintesi che non è stato coinvolto nella ricerca ammette che "Si tratta di una grande scoperta con enormi implicazione per la futura prosperità di tutta l'umanità." Ernst Chain, biochimico presso l'Imperial College di Londra "L'importanza della loro scoperta non può essere sopravvalutata, poiché apre la porta per lo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di energia, riducendo così la nostra dipendenza dai combustibili fossili e affrontando il problema globale del cambiamento climatico".
Ad oggi la tecnologia disponibile per dividere l'acqua e produrre energia elettrica è utilizzata solo a livello industriale ed è molto costosa ma spiega Nocera che è molto fiducioso per lo sviluppo dell'integrazione di tali sistemi agli impianti fotovoltaici. "Questo è solo l'inizio" ha detto Nocera, auspicando che entro 10 anni gli edifici potranno accumulare sempre più energia dal sole e attraverso quella eccedente utilizzarla per produrre idrogeno e così dalle celle a combustibile produrre nuova energia elettrica anche quando il sole non c'è.
Il progetto è parte del MIT Energy Initiative, un programma destinato a contribuire per la trasformazione del sistema energetico globale e per soddisfare le esigenze del futuro di contribuire alla realizzazione di un ponte fra gli odierni sistemi di fabbisogno energetico e quelli futuri. Così il successo di Nocera e del suo laboratorio mostra quanto sia importante lo studio e lo sviluppo delle diverse forme di approvvigionamento energetico come può essere quello solare e quello dell'idrogeno oltre ad un unione di diverse fonti di finanziamento da parte del governo, dalle associazioni e fondazioni filantropiche e dall'industria solare.
Fonte articolo
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Eila, grazie per aver accolto la mini iniziativa.
RispondiEliminaOttimo questo Post: hai sentito del progetto di pannellare una parte del deserto del sahara per foraggiare il fabbisogno energetico europeo?
Che ne pensi? Potrebbe essere una buona idea, ma ha un retrogusto strano ...
Ciao Will, per quello che ne ho sentito dire sul progetto del sahara è che il problema sarebbe la dispersione per far arrivare l'energia fino in europa, si parla di un 30% perso per strada.
RispondiEliminaIl tuo retrogusto strano lo condivido perchè quando ci entrano nel mezzo i grandi poteri economici chissà cosa combinano.
Comunque sempre meglio che fare energia nucleare.