Silvio Berlusconi ha marciato sui primi cento giorni del suo governo al grido "Via la spazzatura dalle strade". Sebbene non abbia mai spiegato che in realtà intendeva toglierla da alcune strade per spostarla in altre strade, lo slogan, sì come malattia venerea, deve avere contagiato anche la sua presunta compagna: Mara Carfagna. Anche il Ministro delle Pari Opportunità vuole togliere la spazzatura dalle strade. Unica differenza: Berlusconi parla di rifiuti inorganici, la Carfagna di quelli umani. "Mi fa orrore chi vende il proprio corpo", ha dichiarato rispetto al fenomeno della prostituzione. Vendersi per la strada sarà dunque reato, tanto per la lucciola quanto per il cliente. Da cinque a dieci giorni di galera, tuttavia in piena sintonia con il suo premier, la Carfagna non ha spiegato dove intenderebbe metterle, queste signorine di cui lei ha orrore, ovvero cosa vorrebbe farne di questi rifiuti. Spero non voglia termovalorizzarle!
A spiegarlo ci pensa Tosi, sindaco leghista di Verona, il quale con una logica inoppugnabile aggiunge: "Via le prostitute dai condomini abitati da rispettabili nuclei familiari" (n.d.: se sono nuclei familiari un po' sfigati invece ok), "quindi vengano spostate dove non danno fastidio a nessuno. Un ente locale indicherà le zone adatte. A Verona, per esempio, vedo bene l'area industriale, per esercitare il sesso a pagamento. Intendiamoci, non sto parlando di quartieri a luci rosse, basta che si trasferiscano in immobili di periferia". E io che pensavo che i quartieri a luci rosse fossero zone adatte indicate da un qualche ente nelle quali concentrare il sesso a pagamento. Pensate come ero ingenuo. Chissà se per Tosi una zona adatta potrebbe essere considerata il Parlamento, visto che di fatto è una periferia della moralità, e che le prostitute entrano ed escono in un simpatico andirivieni.
Mi chiedo infine cosa abbia da dire il Ministro delle Pari Opportunità rispetto all'investitura divina di Renzo Bossi alla guida della Lega Lombarda. Credevo che le dinastie faraoniche e quelle degli imperatori romani fossero roba da libri di storia. Invece no, perchè è evidente che il figlio del Senatur ha avuto pari opportunità rispetto a migliaia di altri cittadini italiani. Tant'è vero che Silvio Berlusconi, il quale più che di opportunità è esperto di opportunismo, ha subito chiesto che Renzo partecipasse ai grandi vertici del Palazzo.
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