Marco Cedolin
Silvio Berlusconi un paio di giorni fa, durante l’ultima sua visita a Napoli, ha annunciato che la multiutility lombarda A2A si è aggiudicata la gara per la gestione del megainceneritore di Acerra, subentrando in questo modo alla multinazionale Impregilo che aveva iniziato la costruzione dell’impianto.
http://ilcorrosivo.blogspot.com/2008/03/impregilo-dai-rifiuti-di-napoli-al.html
A2A è una società per azioni con sede a Brescia, nata lo scorso mese di gennaio 2008 dalla fusione fra ASM Brescia (che già gestisce il fallimentare megainceneritore della città lombarda) AEM Milano e AMSA impegnata quest’ultima nella gestione dei rifiuti di Milano e provincia.
A2A, controllata da un patto di sindacato stipulato tra i comuni di Milano, Brescia e Bergamo, possiede partecipazioni in Edison, accanto a grandi gruppi bancari ed al colosso francese EDF, in Edipower (che produce oltre il 7% dell’energia consumata in Italia) accanto alla stessa Edison e ad Iride, multiutility nata dalla fusione fra AEM Torino e AMGA Genova, in Endesa, colosso spagnolo dell’energia, nella società energetica svizzera Atel Holding AG e nel gruppo francese Gaz de France che è impegnato nella progettazione del rigassificatore di Porto Recanati.
Il Presidente del Consiglio dopo avere fatto gli auguri a Giuliano Zuccoli, manager di A2A, che presto andrà in Campania con i propri tecnici per “capire la situazione” ha assicurato che la gestione dell’inceneritore non costerà nulla ai cittadini campani in quanto sarà ammortizzata dalla produzione energetica dell’impianto e dai contributi cip6, la cui applicazione è prevista anche per tutti gli altri cinque inceneritori (per tre dei quali è già in corso la procedura di gara) che verranno costruiti nella regione.
Senza dubbio proprio il regalo dei contributi cip6 costituisce l’unico motivo per cui A2A ha deciso di cimentarsi nell’impresa con la prospettiva di costruire ottimi profitti, dal momento che in mancanza di tali contributi il conto economico di qualunque megainceneritore italiano risulterebbe pesantemente negativo.
I contributi cip6, nati per sovvenzionare le energie rinnovabili ed estesi in maniera fraudolenta a quelle “assimilate” fra le quali proprio l’incenerimento, ed oggetto per questo di numerosi procedimenti d’infrazione e messe in mora del nostro Paese da parte dell’Unione Europea, vengono però pagati sotto forma di una maggiorazione di circa il 7% delle bollette dell’energia da tutti i cittadini italiani, compresi quelli campani ai quali, secondo le parole di Berlusconi, la gestione del megainceneritore di Acerra non costerà nulla.
Il forno inceneritore di Acerra purtroppo costerà molto ai cittadini campani e non solamente in termini economici, ma anche e soprattutto sotto forma di emissioni di polveri sottili e nanopolveri, diossine, idrocarburi policiclici, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio e molte altre fra le oltre 250 sostanze chimiche nocive emesse in atmosfera da impianti di questo genere. Costerà in termini di salute incrementando l’incidenza delle patologie tumorali, già oggi altissima in quello che viene definito come “il triangolo della morte”.
Senza dubbio un ottimo affare per A2A che già costruisce profitti miliardari nel Nord Italia, “avvelenando” milioni di persone, ma un pessimo affare per i cittadini campani costretti a pagare due volte un prezzo davvero tropo caro.
Silvio Berlusconi un paio di giorni fa, durante l’ultima sua visita a Napoli, ha annunciato che la multiutility lombarda A2A si è aggiudicata la gara per la gestione del megainceneritore di Acerra, subentrando in questo modo alla multinazionale Impregilo che aveva iniziato la costruzione dell’impianto.
http://ilcorrosivo.blogspot.com/2008/03/impregilo-dai-rifiuti-di-napoli-al.html
A2A è una società per azioni con sede a Brescia, nata lo scorso mese di gennaio 2008 dalla fusione fra ASM Brescia (che già gestisce il fallimentare megainceneritore della città lombarda) AEM Milano e AMSA impegnata quest’ultima nella gestione dei rifiuti di Milano e provincia.
A2A, controllata da un patto di sindacato stipulato tra i comuni di Milano, Brescia e Bergamo, possiede partecipazioni in Edison, accanto a grandi gruppi bancari ed al colosso francese EDF, in Edipower (che produce oltre il 7% dell’energia consumata in Italia) accanto alla stessa Edison e ad Iride, multiutility nata dalla fusione fra AEM Torino e AMGA Genova, in Endesa, colosso spagnolo dell’energia, nella società energetica svizzera Atel Holding AG e nel gruppo francese Gaz de France che è impegnato nella progettazione del rigassificatore di Porto Recanati.
Il Presidente del Consiglio dopo avere fatto gli auguri a Giuliano Zuccoli, manager di A2A, che presto andrà in Campania con i propri tecnici per “capire la situazione” ha assicurato che la gestione dell’inceneritore non costerà nulla ai cittadini campani in quanto sarà ammortizzata dalla produzione energetica dell’impianto e dai contributi cip6, la cui applicazione è prevista anche per tutti gli altri cinque inceneritori (per tre dei quali è già in corso la procedura di gara) che verranno costruiti nella regione.
Senza dubbio proprio il regalo dei contributi cip6 costituisce l’unico motivo per cui A2A ha deciso di cimentarsi nell’impresa con la prospettiva di costruire ottimi profitti, dal momento che in mancanza di tali contributi il conto economico di qualunque megainceneritore italiano risulterebbe pesantemente negativo.
I contributi cip6, nati per sovvenzionare le energie rinnovabili ed estesi in maniera fraudolenta a quelle “assimilate” fra le quali proprio l’incenerimento, ed oggetto per questo di numerosi procedimenti d’infrazione e messe in mora del nostro Paese da parte dell’Unione Europea, vengono però pagati sotto forma di una maggiorazione di circa il 7% delle bollette dell’energia da tutti i cittadini italiani, compresi quelli campani ai quali, secondo le parole di Berlusconi, la gestione del megainceneritore di Acerra non costerà nulla.
Il forno inceneritore di Acerra purtroppo costerà molto ai cittadini campani e non solamente in termini economici, ma anche e soprattutto sotto forma di emissioni di polveri sottili e nanopolveri, diossine, idrocarburi policiclici, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio e molte altre fra le oltre 250 sostanze chimiche nocive emesse in atmosfera da impianti di questo genere. Costerà in termini di salute incrementando l’incidenza delle patologie tumorali, già oggi altissima in quello che viene definito come “il triangolo della morte”.
Senza dubbio un ottimo affare per A2A che già costruisce profitti miliardari nel Nord Italia, “avvelenando” milioni di persone, ma un pessimo affare per i cittadini campani costretti a pagare due volte un prezzo davvero tropo caro.
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