Basta sfogliare un giornale di oggi per leggere del Consigli dei Ministri che si è tenuto ieri a Napoli e degli annunci del Premier Berlusconi: la costruzione di un quinto termovalorizzatore che dovrebbe inghiottire i rifiuti e i circa due milioni ecoballe (che cos’abbiano di eco, non si sa) stoccate nella zona di Taverna del Re a Giugliano; e che a gestire il termovalorizzatore di Acerra sarà la A2A (Ecoblog lo aveva anticipato a luglio), che ha vinto l’appalto, società che già gestisce il “gioiello” di Brescia, con un contratto da circa 4 miliardi di euro in 20 anni a cui sono da aggiungere gli incentivi Cip6, attivati in aprile.
Ma perché da nessuna parte c’è scritto che gli inceneritori e i termovalorizzatori aumentano il rischio di tumori e che proprio quello di Brescia non è affatto il “gioiello” che si vuole far credere?
Forse un po’ di spiegazioni si trovano nelle due mappe del potere che trovate nella galleria di sotto:
In pratica A2A esercita il controllo sul Gruppo Caltagirone (che edita Il Mattino), RCS, Mediaset ecc. E il sospetto dei comitati cittadini campani, come denuciò lo scorso anno Padre Alex Zanotelli, che attraverso la pressione dei media, si possa giungere, dopo il controllo dei termovalorizzatori a quello delle acque, così come è accaduto a Brescia dove il Comune ha privatizzato il servizio facendolo gestire proprio alla A2A.
Intanto, al Consiglio dei ministri di ieri i comitati cittadini di Chiaiano discarica hanno sfilato con in testa scolapasta e pitali, per dire che non hanno bisogno dei caschi, mentre le donne si sono vestite a lutto. Qualcun’altro, invece è stato censurato.
Ad Acerra, comunque non hanno deposto le armi e sono in attesa che il prossimo 8 ottobre il TAR del Lazio emetta la sentenza in merito ai due ricorsi fatti dal Comune: il 2567/2008 e il 2569/2008 contro l’uso dei CIP6 e dell’ uso dell’ autorizzazione all’esercizio impugnata innanzi alla Corte Costituzionale.
Discorso più o meno analogo, relativamente alle simpatie dei media per le discariche, vale per la Impregilo proprietaria della cava di Chiaiano. E sempre ieri il premier Berlusconi ha tenuto a chiarire che i lavori alla cava proseguono speditamente e che l’apertura è prevista, come da calendario, il prossimo gennaio. Peccato che nessun cittadino e neanche il Sindaco di Marano, Salvatore Perrotta sia potuto entrare a controllare cosa sta accadendo sul loro territorio.
Foto | Meetup Ferrara
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