Solo tre giorni fa abbiamo scritto assieme, reputando l’accaduto insostenibile, una lettera a Giulio Cavalli, attore teatrale, per le intimidazioni mafiose subite. Mentre siamo impegnati per due conferenze nelle Marche ci giunge la notizia di questa ennesima intimidazione contro un intellettuale conosciuto e stimato nel campo dell’antimafia dei poveri, Michele Cagnazzo, scrittore e criminalista pugliese. Ora tutto è troppo chiaro. Le associazione criminali stanno prendendo coscienza che l’azione civile sta sottraendo loro potere e prestigio, che le denunce degli scrittori, dei giornalisti, dei familiari delle vittime di mafia stanno arrecando a queste bestie più danni di condanne penali. La gente oggi sta sempre più con noi. E’ per questo che Cagnazzo con il suo libro, con le sue denunce ha dato molto fastidio. Ed è questo il significato di quella busta anonima contenente dei proiettili. E’ la conferma che stiamo vincendo e che dobbiamo continuare esattamente sulla strada della denuncia pubblica, della sensibilizzazione che produce effetti devastanti per le organizzazioni criminali codarde.
di Benny Calasanzio
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