Spot Fiat Duna
C'è da spostare una macchina! La rottamazione dell'auto va incentivata, non per comprarne una nuova, ma per liberarsi per sempre della vecchia. In cambio di una bicicletta, di un tram, di una linea ferroviaria per pendolari Milano-Voghera che arriva in orario e senza carri bestiame per i passeggeri. C'è da spostare una macchina! Nessun disoccupato comprerà una Fiat grazie ai bonus di Stato. Nessun precario, licenziato, lavoratore a progetto cambierà la sua auto per lo sconto dello psiconano. L'auto va invece eliminata, magari un po' alla volta, per evitare gli effetti collaterali da assuefazione da pubblicità.
C'è da spostare una macchina! Bisogna cambiare le priorità degli interventi pubblici. Gli incentivi vanno dati alle aziende del futuro. Alle telecomunicazioni, alla Rete, ai pannelli fotovoltaici, al telelavoro (ultimi in Europa). Gli spostamenti ci rubano la vita, il tempo. L'unica risorsa deperibile al 100%. Dare incentivi alla Fiat è un tuffo nel passato. Ci sono milioni di ottime macchine usate parcheggiate nelle città italiane. Se siamo stanchi della nostra potremmo lanciare lo scambio di macchine. Per quale straordinario motivo dovremmo cambiarle? Per rilanciare la Fiat? Quella azienda che, da decenni, quando fa utili se li tiene e quando perde paga gli stipendi con la cassa integrazione? L'Italia è invasa da auto e da parcheggi in costruzione per auto che non ci entreranno mai. La crisi può essere una svolta. I soldi dello Stato, i nostri soldi, devono essere destinati alle energie rinnovabili, alla connettività, alla banda larga. Rilanciare l'economia e dare incentivi per le auto sono due cose incompatibili. E' come curare un drogato con un'overdose.
C'è da spostare una macchina! La priorità per lo sviluppo non è l'automobile. I costi sociali di inquinamento atmosferico e di occupazione di ogni spazio urbano, dal marciapiede, allo scivolo per i disabili, alle strisce pedonali, alle doppie e triple file, ai parchi per i bambini. Quando guardo la via di una città, mi sembra di essere in un incubo stile Matrix, circondato da lamiere e da tubi di scappamento ovunque. Con i miei sensi requisiti dalle macchine. Vedi macchine, respiri macchine, tocchi macchine, senti macchine. L'automobile è un incantesimo, un'abitudine indotta diventata un vizio insostenibile. Gli incentivi devono servire a stare fermi, non a muoversi, telelavoro non autostrade. Il lavoro non è stare in coda tutta la vita. La macchina è in crisi da molto prima della crisi. C'è un rigetto mondiale verso un ex status symbol che si è trasformato in un fastidioso e costoso elettrodomestico a 4 ruote. Negli Stati Uniti l'età della propria auto negli ultimi cinque anni è passatà da 59 a 77 mesi. E le vendite di auto sono crollate dal 2000, da 14,5 milioni a 8,5 milioni. C'è da spostare una macchina!
Fonte articoloC'è da spostare una macchina! Bisogna cambiare le priorità degli interventi pubblici. Gli incentivi vanno dati alle aziende del futuro. Alle telecomunicazioni, alla Rete, ai pannelli fotovoltaici, al telelavoro (ultimi in Europa). Gli spostamenti ci rubano la vita, il tempo. L'unica risorsa deperibile al 100%. Dare incentivi alla Fiat è un tuffo nel passato. Ci sono milioni di ottime macchine usate parcheggiate nelle città italiane. Se siamo stanchi della nostra potremmo lanciare lo scambio di macchine. Per quale straordinario motivo dovremmo cambiarle? Per rilanciare la Fiat? Quella azienda che, da decenni, quando fa utili se li tiene e quando perde paga gli stipendi con la cassa integrazione? L'Italia è invasa da auto e da parcheggi in costruzione per auto che non ci entreranno mai. La crisi può essere una svolta. I soldi dello Stato, i nostri soldi, devono essere destinati alle energie rinnovabili, alla connettività, alla banda larga. Rilanciare l'economia e dare incentivi per le auto sono due cose incompatibili. E' come curare un drogato con un'overdose.
C'è da spostare una macchina! La priorità per lo sviluppo non è l'automobile. I costi sociali di inquinamento atmosferico e di occupazione di ogni spazio urbano, dal marciapiede, allo scivolo per i disabili, alle strisce pedonali, alle doppie e triple file, ai parchi per i bambini. Quando guardo la via di una città, mi sembra di essere in un incubo stile Matrix, circondato da lamiere e da tubi di scappamento ovunque. Con i miei sensi requisiti dalle macchine. Vedi macchine, respiri macchine, tocchi macchine, senti macchine. L'automobile è un incantesimo, un'abitudine indotta diventata un vizio insostenibile. Gli incentivi devono servire a stare fermi, non a muoversi, telelavoro non autostrade. Il lavoro non è stare in coda tutta la vita. La macchina è in crisi da molto prima della crisi. C'è un rigetto mondiale verso un ex status symbol che si è trasformato in un fastidioso e costoso elettrodomestico a 4 ruote. Negli Stati Uniti l'età della propria auto negli ultimi cinque anni è passatà da 59 a 77 mesi. E le vendite di auto sono crollate dal 2000, da 14,5 milioni a 8,5 milioni. C'è da spostare una macchina!
Condividi su Facebook
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.