16/05/09

Se tutto va bene, siamo rovinati/2

3519378629_68ae7ec8f6

(Image by Adescalco Marangoni)

In principio, la crisi era - parole sue - roba lontana, da americani. Poi la crisi - sempre parole sue - in effetti quasi quasi c’era. Ma mica era seria. Alla fine - con i primi caldi, ad aprile - la crisi per (s)fortuna è arrivata. Arrivata, cioè entrata a pieno titolo non solo nelle case degli italiani (sotto forma di cassa integrazione e licenziamenti). Ma anche nei discorsi e pistolotti del Cavaliere (del lavoro) Silvio Berlusconi da Arcore. Che però aveva un’unica granitica convinzione: oltre ad essere arrivata - questa benedetta crisi - era anche praticamente già finita. Passata. Chiusa e conclusa. E che non se ne parli più.

E c’è da starne certi. Fosse stato per lui, il premier su queste cose non avrebbe più proferito verbo. Però: oggi sono usciti i primi dati sul Pil di quest’anno. Dati che hanno fatto segnare un nuovo record: un meno 5,9 per cento, che - per la cronaca e per chi non lo sapesse - ha il solo pregio di brillare per la sua unicità. Visto che è il peggior risultato di sempre (cioè dall’inizio della serie storica, cominciata nell’anno di grazia 1980). E così il Cavaliere (del lavoro) di Arcore è dovuto tornare alla carica. Ma solo per ribadire l’ovvio. Tutto va bene. E che quel che non va bene, andrà meglio. Verrebbe da aggiungere: cribbio.

Peccato solo - che da quando la crisi è esplosa a settembre, con il fallimento della banca americana Lehman Brothers - le cose (anche) nel nostro (ex) Belpaese siano andate di male in peggio. E che il governo - per lo meno in termini di previsioni - non ne abbia azzeccata una. Ieri, come oggi.

Per chi avesse la memoria corta. Non ieri, ma a settembre il governo aveva previsto - per il 2008 - un prodotto interno lordo in aumento dello 0,1%. E l’1 in effetti l’ha azzeccato. Ma non la virgola. E nemmeno il segno. Perchè: l’anno scorso, il Pil - come certificato non dai comunisti, ma dall’Istat - non è aumentato, ma calato. E dell’1%. Poi: non proprio ieri, ma a febbraio, è stata la volta dell’Agenzia delle entrate (cioè del ministero del Tesoro dell’uomo di Sondrio, il fido Giulio Tremonti). Che - cimentandosi nella nobile arte delle previsioni di Stato - ha messo nero su bianco l’apostrofo roseo tra le parole Forza e Italia. Scrivendo - come ricordava tempo fa il Corriere della Sera; in una nota inviata in Parlamento - che le entrate fiscali (cioè i quattrini raccolti con le tasse) nel 2009 erano destinate a scendere “solo” dello 0,7 per cento. Azzeccando - in questo caso - almeno il segno (meno), ma non la cifra. Perchè - nei primi 3 mesi dell’anno e secondo i numeri a disposizione della Banca d’Italia - le entrate sono sì scese, ma del 4,8%. Cioè di oltre 6 volte tanto. Cioè di 4 miliardi di euro (una mezza Finanziaria). Ovvio: mancano ancora un bel po’ mesi alla fine dell’anno. E tutto finirà per aggiustarsi. Ma sta di fatto che nel frattempo anche il debito pubblico - vera specialità nostrana (è il terzo al mondo) - ha fatto segnare un altro record storico. Arrivando a quota 1740 miliardi di euro, euro più, euro meno (dai 1.707 miliardi di febbraio). Un balzo non proprio nel segno dell’ottimismo.

Insomma: le esperienze del passato (recente) erano pessime. Ma questa volta - in vista dei dati trimestrali del Pil 2009 - la squadra di Berlusconi è arrivata molto più preparata. Il fido Tremonti - nel dubbio e per non sbagliare - le previsioni sul Pil 2009 le aveva riviste. Almeno tre volte. Ma in unica direzione: sempre più in basso. A giugno (2008), la previsione (per il 2009) era di un bel più 0,9%. Che poi - ma a settembre - è diventato un più 0,5%. Che poi - questa volta a maggio di quest’anno - è diventato un bel meno 4,2%. Magie di una finanza (pubblica) creativa che però non è bastata. Perchè appunto: nei primi 3 mesi dell’anno il Pil è effettivamente sceso, ma - addirittura - del 5,9%. Distruggendo così anche il mito - tutto berlusconiano - che “stavamo meglio degli altri”. Perchè mediamente pure gli altri stanno messi male. Ma non come noi (e infatti: il Pil in zona euro, nel primo trimestre 2009, è sceso “solo” di un 4,4%).

E Berlusconi? E Berlusconi, appunto, ha detto: no problem. Che lui si è messo avanti coi lavori. E - chissà, forse a qualche festa - si è messo in contatto con i suoi amici imprenditori. E “tutti i contatti con le aziende ci dicono che c’è un miglioramento della situazione”, ha spiegato riuscendo perfino a rimanere serio. Motivo per dubitare delle sue parole? Ovvio, nessuno. Solo un dubbio: non è che mentre tutto va benissimo - e il debito sale e il Pil scende - rischiamo di finire un tantino rovinati?

P.S. Perchè “Se tutto va bene siamo rovinati” e addirittura 2? Perchè non solo i primi ministri, ma anche i banchieri (soprattutto se centrali e europei) a volte esagerano un po’ con l’ottimismo. Come potete leggere qui.

Fonte articolo

Stop al consumo di territorio
La Casta dei giornali
Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

Nessun commento:

Posta un commento

Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.