21/11/09

Brenda Brucia Bene


Brenda è stata trovata carbonizzata. La notte tra l’8 e il 9 novembre le era stato rubato il telefonino. Lei dice che potrebbero averlo preso i carabinieri.

Ecco cosa diceva il 10 novembre: «Sono stanca, non ne posso più. Tutta questa storia in cui sono stata messa è terribile. Non riesco più a lavorare, a vivere. Ho paura di tutto. Per questo domenica ero così ubriaca: da quando è saltato fuori lo scandalo di Marrazzo bevo molto di più perché sono spaventata. Ho il terrore di essere finita in una cosa più grande di me che prima o poi mi inghiottirà. Per questo voglio andarmene da Roma, dall’Italia. Questo gioco è troppo duro per me e le cose che mi stanno accadendo non mi sarebbero successe se non fossi stata coinvolta in questa storia. Ho paura di morire. Sarebbe facile avvicinarmi mentre lavoro e farmi fuori: la strada è buia, chi se ne accorgerebbe?»

Brenda aveva ricevuto delle minacce, aveva paura di morire, aveva detto di voler tornare in Brasile e, stanotte, aveva le valigie pronte di fianco al letto. Alle cinque e trenta del mattino i vicini hanno sentito del trambusto provenire dal suo appartamento in via Due Ponti 1/F, sulla Cassia. Un bel falò e Brenda non c’è più! E non c’è più neanche il suo telefonino, come l’agenda rossa di Paolo Borsellino. Per carità, con tutto il rispetto possibile: l’unica analogia sono le cose che spariscono.
A volte far sparire le cose non basta e allora spariscono anche le persone, come Gianguarino Cafasso, il pusher che riforniva di neve tutto il circondario e che per primo aveva cercato di vendere il video di Piero Marrazzo in mutande. Sparito, nella maniera meno sospetta possibile: semplicemente morto. E’ un pusher, no? Un’overdose va benissimo. Come Marco Pantani. Se invece avesse fatto il cantante, allora ci sarebbe voluta un’improvvisa dispersione elettrica dal microfono.

I vichinghi sacrificavano le vergini bruciandole nelle pire allestite su un'imbarcazione. Lo facevano per compiacere gli dei. Noi sacrifichiamo i trans nei sottoscala. Lo facciamo per compiacere chi?

Come scrivevo il 22 settembre, in mezzo alle gambe siamo tutti liberi di fare quello che vogliamo – con i soldi nostri, s’intende –, ma due morti in soli due mesi sono altra cosa.

C’è qualcuno, in questo paese, che davvero crede che Brenda si sia suicidata?

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