L’intero sistema sociale e produttivo è progettato non per dare lavoro ma per massimizzare i profitti di pochi, per cui affinché il ricatto non cessi di esistere il potere conserva una percentuale costante di disoccupati da gestire come consenso politico (voti).
Per eliminare la disoccupazione bisogna spezzare l’illusione costruita nei secoli legata ad uno schema perverso ed inumano: lavoro-soldi-benessere. La realtà è molto diversa: schiavitù-soldi-infelicità.
Se le altre specie viventi potessero comunicarci il loro pensiero, certamente si farebbero tante risate e ci caccerebbero dal pianeta Terra. Siamo l’unica specie vivente che per avere in cambio del cibo od un riparo usiamo un pezzo di carta procurato dalla schiavitù di un lavoro quando la Terra ci dona tutte le risorse necessarie. Siamo l’unica specie che per produrre merci si sta distruggendo (cancro, inquinamento, cibo non sicuro) e questo avviene quando lavoriamo. Siamo l’unica specie che addirittura studia e si specializza per costruire macchine che uccidono (motori che usano fonti fossili). Non c’è alcuna differenza fra chi ti uccide con un colpo di pistola e chi in maniera consapevole usa sostanze chimiche tossiche che accumulandosi fanno insorgere neoplasie. Questo è anche quello che insegnano nelle università nei corsi di chimica ed ingegneria. Nelle facoltà di giurisprudenza si insegna il diritto così com’è e non come dovrebbe essere, nelle facoltà di medicina si ricevono informazioni dall’industria SpA delle case farmaceutiche, in architettura si insegna come applicare una speculazione edilizia o edifici inutili simbolicamente graditi ai framassoni. Ancora non abbiamo capito quale sia l’utilità sociale dei laureanti in economia se non quella di preparare bilanci truccati, visto che non sono neanche consapevoli della “creazione della moneta dal nulla”.
Com’è stato sintetizzato non esiste un settore professionale che non sia colpito dall’assenza di etica e soprattutto che non sia un serbatoio di cervelli per le SpA.
Nonostante tutto, oggi ci sono le possibilità date dalle conoscenze tecnologiche di progettare una società giusta e consentire a tutti di lavorare secondo le proprie aspirazioni e costruire il proprio progetto di vita senza rovinare gli equilibri della natura.
Numerosi addetti serviranno nel settore del monitoraggio ambientale per raccogliere dati e correggere gli errori di una società progettata male. Altri posti di lavoro serviranno nel settore del risparmio energetico e nell’edilizia per ristrutturare l’intero patrimonio edilizio esistente. Altri addetti serviranno come facilitatori fra cittadinanza e pubblica amministrazione per l’introduzione di strumenti democrazia diretta. Altri posti nel campo della ricerca di nuove tecnologie per produrre sistemi energetici volti all’autoproduzione ed all’autosufficienza energetica. Numerosi addetti serviranno nell’indotto del riciclo dei materiali.
Quindi un cambio di paradigma culturale dalla stupida crescita all’uso razionale delle risorse implica una diversa distribuzione e collocazione delle risorse umane ma soprattutto un’equa distribuzione affinché i cittadini possano vivere in armonia nelle proprie comunità.
Si tratta di ripensare e ri-progettare il tempo. Esistono le risorse per lavorare solo 4 ore al giorno e dedicarsi alla comunità, alla famiglia nel resto del tempo. Lo sprovveduto immagina che con 4 ore si avranno pochi soldi per vivere, ma l’errore sta proprio in questa idea indotta dalle SpA per schiavizzare le persone. Lo Stato è un patto fra cittadini e gli stessi possono formulare un accordo come meglio credono tenendo presente le reali risorse ed i reali bisogni umani. Esistono strumenti di controllo dei consumi che ci consegnano lo stile di vita degli individui e bisogna agire in maniera tale che questi siano compatibili con le risorse locali senza ledere la vita umana. E’ ragionevole pensare che l’attuale stile di vita sia inumano ed inutile e, riequilibrarlo ai nostri bisogni umani ci consentirà di distribuire la moneta necessaria nelle comunità affinché tutti possano vivere serenamente. La moneta è un ridicolo mezzo di scambio e la ricchezza si misura dalla qualità dei beni prodotti (cibo, energia) e non dalle merci possedute.
Ci sono numerosi esempi di democrazia partecipativa (ad esempio Porto Alegre ed altre 500 città nel mondo) dove i cittadini decidono direttamente come destinare le risorse (tasse) inventando nuova occupazione per mezzo della loro creatività.
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