Intorno alla questione del Ponte sullo Stretto di Messina esiste a livello dell’informazione una certa dose di confusione che porta molti cittadini a domandarsi se la costruzione del Ponte sia già iniziata e nel caso quanto siano avanzati i lavori.
Tale confusione è stata sostanzialmente indotta dal fatto che lo scorso 23 dicembre la costruzione dell’opera sia stata ufficialmente inaugurata dal ministro Matteoli in persona.
In realtà “l’inaugurazione” del 23 dicembre aveva per oggetto non il Ponte ma una serie di opere considerate propedeutiche alla sua realizzazione, consistenti nella ristrutturazione e deviazione della ferrovia esistente. Opere che lungi dal manifestarsi esclusivamente funzionali alla costruzione del Ponte potrebbero avere un senso e venire portate a compimento anche se il Ponte non fosse mai realizzato. Sostanzialmente il governo ha inteso vendere mediaticamente l'inaugurazione del Ponte, partendo con dei lavori di scarso impatto economico, senza per ora affrontare l'opera vera e propria, iniziata la quale non si potrebbe più per forza di cose tornare indietro.
La costruzione del Ponte vero e proprio, già finanziato dal Cipe lo scorso anno con 1,3 miliardi di euro, nella misura di circa il 20% del costo previsto di 6,1 miliardi di euro, non è iniziata affatto, anzi non esiste neppure ancora il progetto definitivo dell’opera.
Come ha comunicato personalmente Pietro Ciucci, amministratore delegato di Stretto di Messina spa, lo stanziamento del Cipe è avvenuto sulla base del progetto preliminare, l’unico attualmente esistente.
Sempre secondo le parole di Pietro Ciucci la realizzazione del progetto definito dovrebbe iniziare alla fine di aprile ed arrivare a compimento (previsione in sé molto ottimistica) entro la fine di settembre, onde permettere l’avvio dei cantieri entro la prima metà del 2011. Tempistica che, confidando nell’ottimismo un pò visionario di Ciucci, dovrebbe permettere d’inaugurare l’opera già nel gennaio del 2017.
In attesa di conoscere il progetto definitivo, non resta dunque che auspicare un ripensamento radicale della politica del governo in merito ad un’infrastruttura tanto ciclopica , devastante e costosissima, quanto inutile, prima che inizi il cantiere vero di quella che sarebbe destinata a diventare la Salerno – Reggio Calabria del nuovo millennio.
di Marco Cedolin
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