11/06/10

Frankly, my dear, I don't give a damn.

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Il finale di VCV è una delle battute conclusive più famose della storia del cinema, insieme a "Nessuno è perfetto". "Francamente, mia cara, me ne infischio" così fu tradotta in italiano, ma "me ne frego" sarebbe stata una traduzione più fedele all'originale che ha un filino di volgarità.

Tale battuta rispecchia l'opinione della stragrande maggioranza degli italiani sulla cosiddetta Legge Bavaglio. Mentre la Rete si affanna a "mobilitarsi" (in arrivo poke pesantissimi su Facebook, dice Spinoza), e l'impressione che si ricava dalla nostra nicchia è quella di un Paese in fermento, la realtà è che di ciò che è successo non frega niente a nessuno.

E non, come piace credere all'Unità, perché gli italiani sono alle prese con la crisi, con la terza settimana, con la pensione posticipata: in realtà non gliene frega niente neppure di questo. Francamente se ne infischiano anche della crisi, tranne coloro che hanno una lettera di licenziamento sulla scrivania o lo sfratto esecutivo.

Qualunque cosa accada, qualunque legge si approvi, qualunque evento si verifichi, la gente se ne fotte bellamente. Non gliene importa nulla di nulla. Sono tutti cretini? Non saprei, ma ne dubito. Sono tutti autolesionisti, favoriscono i criminali, credono alla TV, amano Emilio Fede? Ne dubito ancora più fortemente. Pensano tutti solo al Grande Fratello, al pallone, alle veline bone? Dubito anche di questo.

E allora perché siamo diventati impermeabili a qualsiasi nequizia, fosse politica, criminale, finanziaria, o persino causata da Madre Natura? Non si sa.

Ho esaurito le teorie.

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