Mentre è passato un anno dalla strage di Viareggio, nel corso della quale a causa dello scoppio di un vagone cisterna carico di gas liquido morirono 32 persone e mille cittadini furono costretti ad evacuare dalle proprie abitazioni, 18 persone risultano iscritte nel registro degli indagati della procura di Lucca. Stando alle parole della stessa procura gli approfondimenti investigativi continuano in molteplici direzioni e il numero degli indagati potrebbe crescere in rapporto ai vari profili di colpa identificati.
Mauro Moretti, ad delle Ferrovie e da pochi giorni novello Cavaliere del Lavoro dopo la nomina ricevuta dal presidente Napolitano, non è certo cresciuto fra le fila di Forza Italia, bensì in quelle della CGIL dei cui vertici ha fatto a lungo parte, ciò nonostante sembra avere fatto propria la filosofia del “berlusconismo” molto più velocemente di quanto non riusciranno a fare gli alunni della Gelmini....
Consapevole di non potersi considerare persona estranea all’accaduto ha infatti preferito “mettere le mani avanti” sfidando di fatto la magistratura in un discorso reso ieri a margine della cerimonia per il cinquantesimo anniversario di Ecm, azienda di tecnologie per la sicurezza ferroviaria di Serravalle Pistoiese.
“Tra poco verranno fuori gli avvisi di garanzia. Non escludo che io stesso sia coinvolto, visto che, ogni qualvolta nella storia ci sono state cose di questo genere, tutti quanti sono stati compresi negli avvisi di garanzia”. Ha detto Moretti, aggiungendo poi “Molto serenamente li aspettiamo e molto serenamente potremo a quel punto iniziare a discutere visto che fino ad oggi le nostre strutture non sono mai state interessate dalla magistratura in maniera diretta”. E ribadendo che “ho già detto altre volte che il disastro è stato molto grave. Quindi, è ragionevole pensare che la magistratura voglia approfondire qualsiasi cosa. Le norme impiantistiche sono molto complesse, quindi è ragionevole pensare che la magistratura voglia fare degli approfondimenti anche con avvisi di garanzia. In fondo stiamo parlando di quelle che sono le ipotesi di reato, quindi non i reati. Noi siamo tranquilli perché pensiamo di aver fatto le cose giuste nel rispetto delle norme europee, che, non bisogna dimenticarsi, esistono e quindi non si possono tralasciare. Abbiamo verificato anche dopo Viareggio una serie di cose sulle quali gli uffici hanno inviato recentemente i risultati che hanno coinvolto non tanto e solo i nostri uffici tecnici ma soprattutto docenti universitari illustri, che hanno fatto i calcoli. Per fortuna questa cosa può essere dimostrata sulla base di calcoli matematici”.
Naturalmente non ci è dato sapere quali elementi inducano Moretti ad ostentare tanta sicumera, che ricorda molto da vicino quella a cui ci ha ormai da tempo abituato Silvio Berlusconi, né sappiamo se tanto ottimismo abbia ragione di esistere, dal momento che le responsabilità delle Ferrovie nella vicenda sembrano essere tutt’altro che marginali.
In compenso è un dato di fatto la rabbia manifestata dai familiari delle vittime della strage che si sono pubblicamente domandati perché mai Moretti abbia aspettato un anno per dire queste cose, mentre avrebbe dovuto farlo subito, senza nascondersi.
di Marco Cedolin
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