Veramente interessante l'articolo che appare oggi sul "New York Times" a proposito della situazione dell'energia nucleare negli Stati Uniti.
Dice, fra le altre cose, che:
"La prospettiva di una domanda in crescita di elettricità, probabili limiti alle emissioni di biossido di carbonio e garanzie di prestiti governativi avevano spinto le compagnie a dire alla Nuclear Regulatory Commission che prospettavano la costruzione di 28 nuovi reattori. La recessione economica, che ha ridotto la domanda, il prezzo di altre energie competitive e il fallimento del Congresso a passare misure legislative sul clima ha cambiato tutto, almeno per il momento."
In sostanza, senza misure che penalizzano le emissioni di CO2, l'industria nucleare non ce la fa a essere competitiva economicamente soprattutto, si evince, nei riguardi del carbone e del gas.
E' curioso pensare che l'industria nucleare è stata messa in ginocchio - in parte - dal Climategate. Il che mi fa pensare che sia vero che è stato un'operazione di PR da parte delle lobby dei fossili.
E da noi, cosa ancora più curiosa, il governo spinge allo stesso tempo a favore del nucleare e contro i limiti alle emissioni. Certe cose, qualcuno glie le dovrebbe spiegare.
Dice, fra le altre cose, che:
"La prospettiva di una domanda in crescita di elettricità, probabili limiti alle emissioni di biossido di carbonio e garanzie di prestiti governativi avevano spinto le compagnie a dire alla Nuclear Regulatory Commission che prospettavano la costruzione di 28 nuovi reattori. La recessione economica, che ha ridotto la domanda, il prezzo di altre energie competitive e il fallimento del Congresso a passare misure legislative sul clima ha cambiato tutto, almeno per il momento."
In sostanza, senza misure che penalizzano le emissioni di CO2, l'industria nucleare non ce la fa a essere competitiva economicamente soprattutto, si evince, nei riguardi del carbone e del gas.
E' curioso pensare che l'industria nucleare è stata messa in ginocchio - in parte - dal Climategate. Il che mi fa pensare che sia vero che è stato un'operazione di PR da parte delle lobby dei fossili.
E da noi, cosa ancora più curiosa, il governo spinge allo stesso tempo a favore del nucleare e contro i limiti alle emissioni. Certe cose, qualcuno glie le dovrebbe spiegare.
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