Crescono le tensioni intorno al debito pubblico italiano.
Negli ultimi mesi le banche del sistema italiano hanno ripreso ad acquistare la maggioranza dei titoli di Stato emessi. In uno scenario volatile e incerto come questo, il rischio è evidente. I primi a essere colpiti potrebbero essere gli istituti di credito ITALIANI. L’abbondante presenza in portafoglio di titoli di Stato li rende più vulnerabili di altri settori.
Le pesanti vendite, in prevalenza sull’azionario bancario, verificatesi a Piazza Affari nelle sedute delle ultime settimane risentono di questa tendenza.
Incrociando i dati di Banca d’Italia e Tesoro si scopre che nei primi tre trimestri 2010 le emissioni di Btp sono finite per piu' della metà in mano alle banche italiane.
E' un fatto anomalo. La fuga degli investitori internazionali dai BTP obbliga le banche italiane a sostituirsi a loro per evitare che i tassi d'interesse esplodano al rialzo.
MA QUESTO FENOMENO NON PUO' ESSERE DURATURO.
La continuazione della crisi economica sta facendo aumentare gli incagli e il costo del debito, la crisi dei PIIGS DETERMINA UN CROLLO DEL VALORE DEI BTP. e quindi una perdita secca (mark to market per le banche italiane che li hanno in portafoglio).
LA CRISI ERA PARTITA DALLE BANCHE, LA PALLA E' PASSATA AGLI STATI, ORA CHE GLI STATI SI SONO INDEBITATI, FACENDO ACQUISTARE IL DEBITO ALLE BANCHE...
IL PROBLEMA RITORNA ALLE BANCHE!!!!
IL CROLLO DEI PREZZI DELLE OBBLIGAZIONI ITALIANE IN SETTIMANA
E IN PARTICOLARE PER L'ITALIA...il debito pubblico resta un problema per LE BANCHE ITALIANE.
FACCIAMO DUE CONTI SU UNA BANCA PRIMARIA:
INTESA SAN PAOLO HA PIU' DI 40 miliardi investiti in titoli del debito pubblico italiano.
Supponiamo una duration media di 5 anni. Se lo spread Bund BtP passasse da 170 bps a 270 bps significherebbe circa un crollo del 5% del valore dei titoli in portafoglio per Intesa, OVVERO UNA PERDITA SECCA DI 2 MILIARDI DI EURO.
Senza contare la perdita su TUTTI GLI ALTRI BOND PERIFERICI IN PORTAFOGLIO, e l'aumento degli incagli in quanto molte aziende chiuderebbero.
GUARDATE COSA SCRIVE L'AMICO ZIBORDI:COBRAF - BANCHE FALLITE
L'Irlanda da sola, è riuscita ad avere 500 miliardi di esposizione verso le banche europee. Se gli Irlandesi non pagano alla fine un 30% dei loro debiti da soli, in 4.5 milioni su 300 milioni di europei, costano 165 miliardi alle banche europee.
Lo leggi a pag 90 del rapporto della BIS. La BIS, Bank of International Settlements è la banca centrale delle banche centrali, un ente in Svizzera che fa da super-banca per tutte le banche centrali (e a cui appartiene) ha tutti i dati possibili ed immaginabili e li elabora. Ha pubblicato 100 pagine di dati su tutta l'esposizione di ogni banca del mondo ad ogni paese e settore
Grecia e Portogallo sono sui 140 e 205 miliardi di esposizione alle banche europee, Spagna 656 mld e Italia 831 miliardi. Totale 2.300 miliardi e rotti
Mettiamo che questi cinque paesi riducano tramite svalutazione e riduzione del debito del 30% il carico di debiti verso le banche europee. Queste perderebbero circa 800 miliardi di euro. Dato che il loro capitale è di circa 1.200 miliardi la maggioranza sarebbero insolventi, parlo delle banche francesi, olandesi, belghe, tedesche ed inglesi.....
Le banche europee in totale hanno crediti vari per 18.000 miliardi in totale in tutti i paesi del mondo. Perdite sui crediti anche solo del 5% complessivamente costano loro 900 miliardi. Ma il loro capitale è sui 1.200 miliardi. Insomma le banche sono esposte per una cifra enorme, maggiore del PIL della UE e hanno capitale pari al 6% circa dell'esposizione.
Negli ultimi mesi le banche del sistema italiano hanno ripreso ad acquistare la maggioranza dei titoli di Stato emessi. In uno scenario volatile e incerto come questo, il rischio è evidente. I primi a essere colpiti potrebbero essere gli istituti di credito ITALIANI. L’abbondante presenza in portafoglio di titoli di Stato li rende più vulnerabili di altri settori.
Le pesanti vendite, in prevalenza sull’azionario bancario, verificatesi a Piazza Affari nelle sedute delle ultime settimane risentono di questa tendenza.
Incrociando i dati di Banca d’Italia e Tesoro si scopre che nei primi tre trimestri 2010 le emissioni di Btp sono finite per piu' della metà in mano alle banche italiane.
E' un fatto anomalo. La fuga degli investitori internazionali dai BTP obbliga le banche italiane a sostituirsi a loro per evitare che i tassi d'interesse esplodano al rialzo.
MA QUESTO FENOMENO NON PUO' ESSERE DURATURO.
La continuazione della crisi economica sta facendo aumentare gli incagli e il costo del debito, la crisi dei PIIGS DETERMINA UN CROLLO DEL VALORE DEI BTP. e quindi una perdita secca (mark to market per le banche italiane che li hanno in portafoglio).
LA CRISI ERA PARTITA DALLE BANCHE, LA PALLA E' PASSATA AGLI STATI, ORA CHE GLI STATI SI SONO INDEBITATI, FACENDO ACQUISTARE IL DEBITO ALLE BANCHE...
IL PROBLEMA RITORNA ALLE BANCHE!!!!
IL CROLLO DEI PREZZI DELLE OBBLIGAZIONI ITALIANE IN SETTIMANA
E IN PARTICOLARE PER L'ITALIA...il debito pubblico resta un problema per LE BANCHE ITALIANE.
FACCIAMO DUE CONTI SU UNA BANCA PRIMARIA:
INTESA SAN PAOLO HA PIU' DI 40 miliardi investiti in titoli del debito pubblico italiano.
Supponiamo una duration media di 5 anni. Se lo spread Bund BtP passasse da 170 bps a 270 bps significherebbe circa un crollo del 5% del valore dei titoli in portafoglio per Intesa, OVVERO UNA PERDITA SECCA DI 2 MILIARDI DI EURO.
Senza contare la perdita su TUTTI GLI ALTRI BOND PERIFERICI IN PORTAFOGLIO, e l'aumento degli incagli in quanto molte aziende chiuderebbero.
-----------------------------------------------------------------------------------
GUARDATE COSA SCRIVE L'AMICO ZIBORDI:COBRAF - BANCHE FALLITE
L'Irlanda da sola, è riuscita ad avere 500 miliardi di esposizione verso le banche europee. Se gli Irlandesi non pagano alla fine un 30% dei loro debiti da soli, in 4.5 milioni su 300 milioni di europei, costano 165 miliardi alle banche europee.
Lo leggi a pag 90 del rapporto della BIS. La BIS, Bank of International Settlements è la banca centrale delle banche centrali, un ente in Svizzera che fa da super-banca per tutte le banche centrali (e a cui appartiene) ha tutti i dati possibili ed immaginabili e li elabora. Ha pubblicato 100 pagine di dati su tutta l'esposizione di ogni banca del mondo ad ogni paese e settore
Grecia e Portogallo sono sui 140 e 205 miliardi di esposizione alle banche europee, Spagna 656 mld e Italia 831 miliardi. Totale 2.300 miliardi e rotti
Mettiamo che questi cinque paesi riducano tramite svalutazione e riduzione del debito del 30% il carico di debiti verso le banche europee. Queste perderebbero circa 800 miliardi di euro. Dato che il loro capitale è di circa 1.200 miliardi la maggioranza sarebbero insolventi, parlo delle banche francesi, olandesi, belghe, tedesche ed inglesi.....
Le banche europee in totale hanno crediti vari per 18.000 miliardi in totale in tutti i paesi del mondo. Perdite sui crediti anche solo del 5% complessivamente costano loro 900 miliardi. Ma il loro capitale è sui 1.200 miliardi. Insomma le banche sono esposte per una cifra enorme, maggiore del PIL della UE e hanno capitale pari al 6% circa dell'esposizione.
Fonte articolo
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.