Ferdinando Imposimato è un magistrato che si è sempre opposto alla gestione criminale dell'alta velocità, a iniziare dalla tratta Roma-Napoli. Per questo è stato emarginato in modo bipartisan dai partiti ed escluso dalla Commissione antimafia. Il giudice Imposimato crede che gli stessi rischi di infiltrazioni mafiose attraverso collusioni politiche si possano manifestare anche nell'opera insensata della Tav in Val di Susa. Un'opera che non serve assolutamente a nulla se non alla spartizione di 22 miliardi a carico dei cittadini. In Italia non funziona nulla, un maledetto nulla. Monterosso non esiste più a causa dell'incuria dei politici. Andremo in pensione a 67 anni e sarà possibile licenziare senza addurre motivi, il tutto per pagare il debito pubblico creato da sciacalli che non smettono, non smettono mai. Un maledetto mai!
Intervista a Ferdinando Imposimato, magistrato ed ex Senatore,:
Le mani della mafia sull'alta velocità
Ciao agli amici di Beppe Grillo, sono Ferdinando Imposimato, ex Senatore che ha fatto parte della Commissione parlamentare antimafia . Fin dal 1992 mi sono occupato dell’alta velocità, perché l’alta velocità in Campania è stato un fattore di destabilizzazione e di inquinamento della democrazia. Dal momento che sono iniziati i lavori dell’alta velocità, le organizzazioni criminali di stampo mafioso hanno cominciato a mettere bombe per scoraggiare tutte le imprese sane della Campania e di altre regioni d’Italia. Quando sono stato incaricato di fare un’inchiesta sulla criminalità in Campania, ho preferito concentrare l’attenzione sull’alta velocità. Ho incaricato Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza per sapere quali erano i rapporti tra l’alta velocità e le imprese della criminalità organizzata e tra i politici che avevano rapporti con la criminalità organizzata e a distanza di circa un anno da queste domande che ho fatto a organi specializzati della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza è venuto fuori che questa opera pubblica addirittura costava 100 volte più di quello che era il prezzo speso per realizzare l’opera, non solo, ma si è accertato che molte grandi imprese non facevano assolutamente nulla, ma si prendevano le tangenti del 30/40% e queste imprese proprietarie di grandi quotidiani, di grandi giornali, come per esempio Il Corriere della Sera, come Il Messaggero, come altri giornali, come Il Mattino, e mi sono accorto che lo Stato pagava per questa alta velocità che ritenevo assolutamente inutile dal momento che per il viaggio tra Roma e Napoli si riduceva il tempo di percorrenza dello spazio di 10/15 minuti mentre si pagavano migliaia di miliardi. Ho fatto una relazione che ho presentato nella Commissione per discuterla, purtroppo era venuto fuori che erano coinvolti non solo politici di destra e di centro, ma anche politici di sinistra, grande è stato il mio imbarazzo, però non ho potuto fare a meno di denunciare i fatti come erano senza rispetto per nessuno, nel senso che non potevo, pur essendo stato eletto nelle file della sinistra come indipendente, non potevo assolutamente trascurare la partecipazione a questa opera di corruzione e anche di collusione con la criminalità organizzata, di tutti i politici che mi erano stati indicati dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e della Polizia. Quindi è successo che sono andato a discutere questa relazione e mi sono trovato completamente isolato, perché tutti i membri antimafia che facevano parte della Commissione, non partecipavano alle sedute.
Questa relazione non è mai stata discussa, l’ho potuta presentare per qualche seduta nella Commissione parlamentare antimafia, ma non c’è stato né un voto di approvazione, né un voto di astensione. Perché nel frattempo è accaduto un fatto molto grave: si è sciolto il Parlamento nel 1996, credo, o 1997, mi sono accorto che lo scioglimento del Parlamento era probabilmente dovuto al fatto di non votare questa mia relazione.
Allora sono stato costretto a scrivere un libro, nel quale ho riprodotto esattamente ciò che era avvenuto nella Commissione antimafia e in cui ho denunciato lo sperpero del pubblico denaro per un’opera pubblica che ritenevo assolutamente inutile. La mia denuncia venne completamente ignorata dagli organi di informazione nazionali, però venne presa in esame dagli organi di informazione internazionale, come quelli inglesi, quelli francesi, tedeschi e per la verità devo dare atto alla Radio Radicale di avere per circa due mesi riportato pezzi di questa denuncia che avrebbero dovuto comportare almeno una querela, una denuncia, invece l’unica conseguenza che si è verificata è che non sono stato eletto alla legislatura successiva. Ma io di questo sono orgoglioso perché poi è risultato che la criminalità organizzata si è messa contro di me. Ci sono state delle intercettazioni fatte dai giudici di Napoli e queste intercettazioni hanno captato delle conversazione tra i Casalesi che dicevano che Imposimato doveva essere combattuto e quindi non ho potuto continuare la mia battaglia, perché poi per questa mia relazione è stata definitivamente insabbiata nelle legislature successive.
Quando oggi si parla del debito pubblico che è cresciuto notevolmente, questo debito pubblico ha le sue ragioni in opere come quella dell’alta velocità che è costata alla collettività 300 mila miliardi, senza che vi sia alcun beneficio, senza che vi sia alcuna responsabilità da parte dei cittadini, i quali devono pagare questo debito pubblico, ma il discorso si può estendere a molte altre opere pubbliche nelle quali lo scopo principale non è quello di fare qualcosa utile alla società, ma di fare imbrogli, di guadagnare tangenti, di fare un favore a organizzazioni criminali che poi in cambio danno i voti. Io sono stato contrario all’alta velocità fin dal 1993/1994 quando mi pare sia sorta l’infelice idea di questa opera pubblica, sono venuti anche dall’estero a farmi delle domande, alcuni giornalisti, i quali mi hanno detto che in altri paesi questa alta velocità costava molto di meno di quello che costa in Italia.
La Tav in Val di Susa è un'opera insensata
Ho cercato di fare un’indagine in maniera obiettiva, tant’è che mi sono rivolto agli organi investigativi dello Stato e mi sono rivolto ai magistrati, ho preparato 24 domande precise, senza fare riferimento a nessuno, ho detto: "Accertino gli organi investigativi della Guardia di Finanza quali sono i risultati dell’alta velocità, quali sono i vantaggi, quali sono le spese, le imprese, i contatti eventuali delle imprese coinvolte nell’alta velocità con la criminalità organizzata e con uomini politici e qual è il costo effettivo".
Quello che mi ha molto colpito è che mentre l’alta velocità costava molto, dall’altra parte c’erano operai che facevano scioperi perché non venivano pagati e che lavoravano al nero, parlo degli operai che lavoravano nella Campania, nel Lazio, nella tratta Napoli – Roma, ovviamente questo discorso poi si è esteso anche a altre parti dell’Italia, perché io sono andato anche a Firenze a vedere, anche con il sostegno di Idra, questa associazione che a Firenze si batte contro l’alta velocità, quali erano i risultati, anche lì c’erano le infiltrazioni della mafia e della camorra e spese sproporzionate e soprattutto si distruggeva e si metteva in pericolo la sicurezza delle persone attraverso dei trafori che andavano a ledere ambienti che erano patrimonio dell’umanità.
Sono nettamente contrario all’alta velocità in Val di Susa, perché ritengo che in quella zona si riprodurrebbe se dovesse essere realizzata, la stessa situazione che io ho riscontrato insieme a diversi altri collaboratori nel Centro e nel Sud e nel Nord dell’Italia, cioè arricchimento, tangenti, distruzione dell’ambiente e vantaggi minimi. Non solo, ci sarebbe anche una dilatazione del debito pubblico che verrebbe addossata ai cittadini. Quindi noi dobbiamo calcolare tutte le conseguenze, non solo quelle del rispetto dell’ambiente, ma anche del fatto che noi non siamo in condizione di fare un’opera che sarebbe devastante e che comunque di cui non vedo i risultati concreti.
Ho saputo da altre indagini che c’è anche il rischio dell’amianto, della presenza dell’amianto. Sostanze cancerogene che verrebbero messe alla luce del sole e che potrebbero danneggiare seriamente la salute dei cittadini, quindi mi permetto di esprimere la mia modesta opinione che è quella di netta contrarietà all’alta velocità nella Val di Susa e in tutta la zona nord dell’Italia.
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