Si discute, ormai quotidianamente, del debito pubblico, del suo peso enorme sull'economia italiana. Una valanga che rotola a valle e travolge pensioni, diritti acquisiti, posti di lavoro e sta cancellando il futuro di una o due generazioni. Non si è ancora discusso però di COME questo debito è stato generato e a cosa sono stati destinati i 1.900 miliardi accumulati dai vari governi, da Craxi a Berlusconi. E soprattutto CHI ha preso questi soldi.
Il giudice Imposimato ha spiegato che i soldi pubblici stanziati per l'alta velocità hanno finanziato le mafie, le lobby politiche e i soliti grandi gruppi con le pezze al culo. La responsabilità del debito viene attribuita alle pensioni, ai dipendenti pubblici, allo Stato sociale, unici colpevoli. Sono loro a dover pagare il conto. La pensione a 67 anni e il licenziamento libero, i tagli alla scuola e alla sanità sono le cambiali per aver vissuto sopra le nostre possibilità. E mentre questo sfacelo sociale è in atto, i partiti continuano a indebitarci con opere inutili. L'alta velocità Roma - Napoli è stata un aperitivo. Oggi il banchetto è sontuoso dalla Tav in Val di Susa, costo 22 miliardi, alla Gronda di Genova, all'Expo di Milano. Tagliamo le pensioni e chiudiamo gli ospedali mentre continua il solito immondo gioco con al tavolo i partiti, la Confindustria e le mafie. Una torta per tre. La presunta modernità del cemento, la santità delle Opere Pubbliche, quasi fossero Opere Pie è l'alibi per indebitare gli italiani.
Quanto debito pubblico è dovuto alle cosiddette infrastrutture necessarie per lo sviluppo del Paese? Quanto ci hanno indebitato le Grandi Opere Pubbliche? E' probabile che senza questi sperperi il nostro debito sarebbe più che gestibile. Forse la metà. La corruzione genera il debito pubblico, non è una novità, ma perché devono pagare solo i fessi? La UE e la BCE ci chiedono riforme che in sostanza sono solo tagli allo Stato sociale, ma non ho mai sentito Trichet o Barroso chiedere il blocco della Tav. Strano... Una storia puntuale di chi ha dilapidato il patrimonio di una nazione è necessaria, indispensabile. Prima di pagare il conto dobbiamo sapere chi ha mangiato a nostre spese e, se possibile, chiedergli indietro i (nostri) soldi, o almeno quelli che sono rimasti.
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