28/10/11

Record: 7 miliardi di umani. E tutti un po' apocalittici.


Passa un poco sotto silenzio il nuovo record toccato dalla razza umana proprio in questi giorni, con 7 miliardi di esponenti, almeno per quel che risulta qui sul pianeta Terra.

Nei miei ricordi di bambina, i precedenti record venivano celebrati in tutto il mondo: come il grande risultato della modernità, come vittoria della nostra specie, come conferma del predominio e del controllo del pianeta ormai acquisito. Ci si compiaceva della vita più lunga, della fame ormai vinta -almeno da noi-, delle guerre e delle pestilenze ricordo lontano. Era tutto un rallegrarsi.

Oggi il record dei 7 miliardi viene appena sussurrato, con un po' di vergogna. Più che vergogna: spavento. La paura di una crescita che è impossibile fermare se non in un tempo lunghissimo, proprio quello che non abbiamo a sufficienza per evitare il disastro. I conti sono stati fatti quando già la corsa era partita, lo slancio era preso, e non è rimasto altro che fissare con terrore le cifre. Come quelle del grafico qui sotto, che molti di voi conoscono: a partire dall'anno zero, la linea blu indica la popolazione e quella rossa la produzione di petrolio.

Mette paura, non c'è che dire. Sarà per questo che i toni che commentano il record sono tutti un filino apocalittici. Ho scelto questo commento di Aldo Busi, che tra immagini postatomiche considera:

Bene, da ieri voi umani siete ufficialmente sette miliardi. Se si tiene conto che non potete non condividere le percentuali della composizione delle sogliole, 60% di acqua, 30% di mercurio, 5% di coloranti e 5% di cocaina, non siete un toccasana nemmeno come concime in divenire.

Come dargli torto.

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